Lettere al giornale

"Questa è la sanità che vorremmo sempre"

La testimonianza di Remo Bariviera, co-fondatore e primo presidente dell’Associazione di Volontariato Lomagna Amica

"Questa è la sanità che vorremmo sempre"
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Questa è la sanità che vorremmo sempre

Martedì 23 marzo

Ore 00.40

Spengo il televisore per andare a dormire, mi alzo dalla poltrona e mi trovo sul pavimento tradito dalla gamba sinistra. Mi arrabatto per non so quanto tempo per riguadagnare la poltrona senza riuscirci. Rimango lì privo di forze fino all’arrivo di mia moglie, preoccupata nel non vedermi con lei nel silenzio della casa. Dopo aver tentato, senza successo, di risollevarmi, chiama nostra cognata che abita nell’altra scala del nostra fabbricato. Pochi minuti ed è con noi.

Si decide per il pronto soccorso

Ore 2.40

Il 112 ci manda un’ambulanza della Croce Rossa da Besana Brianza: 10/15 minuti per arrivare, altrettanti per caricarmi e arrivare al PS dell’ospedale Mandic di Merate.

Ore 3.10 (circa)

Dopo una breve attesa, TAC e RX toracica e immediatamente mi caricano su un’ambulanza della Croce Bianca di Merate, chiamata subito dopo la TAC, e via di corsa verso il PS dell’ospedale Manzoni di Lecco.

Ore 4 (circa)

Arriviamo  al Manzoni, subito altra TAC: Dopo una breve sosta in astanteria del PS vengo portato in un reparto di medicina.

Ore 9/9.30

Arriva il medico chirurgo che mi prende in carico. Mi intervista per conoscere le mie peculiarità (patologie in corso, allergie e altro ancora). Mi chiede se preferisco l’anestesia totale o quella locale e io gli chiedo di usare il metodo che gli dà più affidamento.

Ne prende atto, mi informa che alle 22.30 ci sarà la preanestesia e che alle 6 del giorno dopo si terrà l'intervento l’intervento (o almeno mi è sembrato di capire così).

Ore 14.20

Con mia meraviglia, vengo portato in sala operatoria: Lì trovo un gruppo di persone con la mascherina.

Non potevano avere più di 30/35 anni ed erano allegri e gioviali. Prima di cominciare l’intervento, mi viene chiesto nuovamente se voglio procedere con l'anestesia locale. Confermo quanto già detto poche ore prima.

Anestesia locale dunque. Durante tutto l’intervento l’allegria non è mai venuta meno. Ogni tanto qualcuno di loro veniva sotto il paludamento di teli verdi in cui ero stato sepolto per chiedermi come stava andando.

Il tutto mentre stavano trapanando il mio cranio per asportare l’ematoma che si era formato a seguito di una caduta di qualche giorno prima.

Ore 16.30 circa

Torno in corsia completamente ristabilito: la mia gamba sinistra fa di nuovo quello che voglio io. Mi dico che 16 ore sono bastate per passare da una situazione di possibile paralisi permanente al ritorno alla normalità di tutti i giorni. Se non l’avessi vissuto non ci avrei mai creduto.

Il tutto condito da cortesia, gentilezza e disponibilità a livelli industriali da parte di tutti coloro che hanno concorso al recupero  della mia salute.

Il mio ringraziamento va alla Croce Rossa di Besana Brianza, al PS dell’ospedale S. Leopoldo Mandic di Merate, alla Croce Bianca di Merate, al PS dell’ospedale Manzoni di Lecco, a tutto il personale del reparto di Chirurgia 4, all’equipe della sala operatoria del reparto di Neurologia Sperimentale e, ultimi ma non ultimi, a Roberto e Ornella.

Remo Bariviera

Co-fondatore e primo presidente dell’Associazione di Volontariato Lomagna Amica

Lomagna 9 aprile 2021

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