L'intervista

Il sindaco Milani pronto a ricandidarsi: "Sono stati anni di bufere e soddisfazioni, ma ho le spalle larghe"

Il primo cittadino di Airuno: «Nonostante le difficoltà siamo riusciti a fare molte cose e penso che abbiamo lasciato un segno per quanto riguarda le opere pubbliche»

Il sindaco Milani pronto a ricandidarsi: "Sono stati anni di bufere e soddisfazioni, ma ho le spalle larghe"
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Un futuro in Comune, magari con un altro mandato da sindaco, se sarà rieletto. Ma anche come impiegato per un altro municipio del territorio, per poter continuare a lavorare in quella macchina amministrativa che in questi cinque anni lo ha tanto appassionato. Questo immagina l’attuale primo cittadino Alessandro Milani quando guarda al futuro.

Il sindaco Milani pronto a ricandidarsi per il secondo mandato

Sindaco, è pronto alle elezioni?
«Punto certamente al secondo mandato, per poter portare avanti il lavoro intrapreso con una nuova base di esperienza che mi ha reso le spalle più larghe. Sono funzionario commerciale di Sky Italia, ma al momento sono in aspettativa, perché ho voluto concentrami sul mio ruolo in Comune. Se dovessi essere rieletto potrei pensare di tornare al lavoro mezza giornata, anche se penso che l’impegno come sindaco debba essere centrale, quindi potrei chiedere una nuova aspettativa».

La vita in Comune la appassiona proprio.
«Sì, ho anche partecipato a un concorso pubblico e sono in graduatoria per un ruolo da impiegato comunale nel settore degli Affari generali in un altro municipio della zona. E’ un ambiente in cui vorrei restare anche a livello lavorativo».

Questi cinque anni non sono stati facili, però.
«Come Amministrazione ci siamo trovati a dover affrontare diverse bufere. Appena insediati è arrivato il Covid. Non è stato facile, abbiamo organizzato un centro operativo comunale con la Giunta, la Polizia locale e gli assistenti sociali. La Protezione civile lasciava le mascherine nelle cassette della posta delle persone. Era assurdo girare in paese, era deserto e c’era un’atmosfera da brividi, poi la sera tornavi a casa e il telegiornale sembrava un bollettino di guerra. Nemmeno il tempo di superare la pandemia che sono cominciati gli incendi di auto, con un piromane a piede libero che ha terrorizzato i residenti per diverso tempo. C’è stato poi il caso del professor Carlo Gilardi, Le Iene che hanno assediato il Comune e gli Uffici che faticavano a lavorare, tartassati di telefonate e mail».

"Tanto stress, ma è stato un bagaglio di esperienze"

Come ha gestito lo stress?
«Non è stata certo acqua fresca, ma ho colto il lato positivo, alla fine, vedendo tutto come un bagaglio esperienziale. Mi aiutano molto le camminate nella natura e quando posso mi rifugio alle terme per staccare. Ho 38 anni e una compagna: bisogna trovare il modo di bilanciare il ruolo in Comune con il fatto di avere una vita propria. Nei ritagli di tempo, poi, mi dedico alla lettura e alla scrittura».

Sono le sue passioni?
«Sono laureato in Lettere classiche e per un paio d’anni ho anche insegnato in una scuola privata di Seregno. Scrivere mi aiuta a esprimere le mie emozioni, anche perché lo faccio di getto, senza fermarmi a riflettere, ma basandomi solo su quello che provo. Ho pubblicato già tre libri e ho il materiale pronto per un quarto».

E il rapporto con i cittadini?
«E’ centrale. Basta un messaggino su Whatsapp per farmi sentire rincuorato. Sentire i cittadini vicini rassicura ed è anche uno sprone per lavorare meglio. Sono in Consiglio da quando ho 23 anni, ma era la mia prima esperienza da sindaco. Voglio ringraziare tutti i cittadini, la Giunta e il consigliere Enrico Riva, che è stato un capogruppo fedele e coerente con il suo ruolo, ma anche tutti gli uffici comunali, perché il sindaco da solo non basta».

Il bilancio del primo mandato

Qual è il bilancio di questi cinque anni?
«Nonostante le difficoltà siamo riusciti a fare molte cose e penso che abbiamo lasciato un segno per quanto riguarda le opere pubbliche».

Quali sono i risultati di cui va più fiero?
«L’installazione della fibra su tutto il territorio, per esempio, incluso Aizurro, è stata centrale, soprattutto nel periodo della pandemia. Ma anche le asfaltature delle strade di Aizurro, l’inaugurazione dal parco inclusivo Anita Pizzagalli Magno, donato da Carlo Gilardi e dalla sorella proprio nello spirito dell’apertura a tutti, e quella dell’area sky fitness per lo sport all’aria aperta. Fototrappole per contrastare l’abbandono di rifiuti, nuovi parcheggi, convenzioni con le associazioni e nuovi contributi per sodalizi che non ne avevano mai ricevuti, come Aido e Unione Sportiva dell’oratorio, sono stati altri punti cardine. C’è stata anche l’adesione al Parco di Montevecchia, le giornate ecologiche con Plastic Free e il potenziamento del Centro per il Tempo Libero, in continuità con il quale vorremmo creare un vero e proprio polo sportivo».

Su cosa avete investito come Amministrazione?
«Oltre ai lavori pubblici, abbiamo dato grande attenzione anche al tema della sicurezza pubblica. Abbiamo implementato e ammodernato il sistema di videosorveglianza e abbiamo introdotto per la prima volta i pattugliamenti serali periodici. Come abbiamo sempre detto, abbiamo deciso di tenere l’Ufficio di Polizia locale sul territorio per offrire un servizio di prossimità ai cittadini, ma abbiamo anche siglato il progetto Stazioni Sicure con la Prefettura di Lecco e molti altri Comuni della zona».

C’è qualcosa in sospeso che vorrebbe portare avanti in un secondo mandato?
«Non è mai mancata l’attenzione al sociale, ma vorremmo anche organizzare una serata per discutere di come contrastare il disagio giovanile. Abbiamo dato nuova vita al mercato cittadino, introducendo anche nuovi stand, e in cinque anni non abbiamo mai aumentato Irpef e Imu. Sono tutti risultati importanti, come le opere di efficientamento energetico e sismico delle scuole, che meritano di essere portati avanti, come gli interventi ad Aizurro».

Quali sono stati i principali interventi per la frazione?
«E’ una frazione un po’ isolata, quindi abbiamo cercato di far capire ai cittadini che non sono secondari. Abbiamo asfaltato le strade, creato una consulta apposita e ad aprile, se tutto va bene, partiranno i lavori di rigenerazione urbana in piazza Roma. Visti i recenti furti, stiamo anche pensando di installare nuove telecamere».
Cinque anni intensi, dunque, passati fra l’impegno pubblico e i piccoli momenti privati di pausa, fra natura, libri e l’inchiostro che riempie le pagine di parole e pensieri.
Laura Ferrario

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