Turismo zero emissioni con "Green & Blue": itinerari ciclopedonali per vivere la Brianza in modo sostenibile
Una nuova filosofia di viaggio: lasciare la propria auto a casa e utilizzare la rete ferroviaria per raggiungere i luoghi delle escursioni
Promuovere un turismo a emissioni zero: questo l'obiettivo del progetto promosso da Gal parchi e valli del Lecchese. L'idea, presentata nella mattinata di oggi, mercoledì 19 giugno 2024, a Cascina don Guanella di Valmadrera, si è sviluppata all'interno del progetto di cooperazione interritoriale "Green & Blue" e si avvale di un'indagine volta a far emergere un nuovo modo di visitare la Brianza, lasciando la propria auto a casa e utilizzando la rete ferroviaria per raggiungere i luoghi delle escursioni.
Turismo zero emissioni con "Green & Blue": itinerari ciclopedonali per vivere la Brianza in modo sostenibile
"E' un modo intelligente per riscoprire il piacere di vagabondare tra la natura brianzola riducendo al minimo la propria impronta ecologica - con queste parole Giacomo Camozzini, presidente del Gal parchi e valli del Lecchese, ha introdotto il progetto - C'è poi un vantaggio diretto per il turista: evitare un rientro a casa appesantito da lunghe code in auto, che rischia di annullare i benefici del tempo trascorso all'aria aperta".
I 3 itinerari
Come ha spiegato Nicola Gallinaro, direttore del Gal, sono tre i principali itinerari che sono stati individuati: a est si segue il corso dell'Adda, con una diramazione nella Valle San Martino, al centro si percorre la dorsale collinare sui Monti di Brianza, a ovest si attraversa la Valle del Lambro.
La ciclovia che fiancheggia l'Adda, ricca di storia, unisce il Parco Adda Nord con la Valle San Martino, tra centrali idroelettriche, il villaggio operaio di Crespi d'Adda, patrimonio dell'Unesco, il ponte di San Michele, il Monastero di Santa Maria del Lavello fino ad arrivare al borgo di Pescarenico. Attraversando l'Adda sul battello di Imbersago è possibile percorrere una variante che porta nella parte alta della Valle San Martino, passando per Cisano e Caprino Bergamasco e arrivando poi a Carenno ed Erve. In seguito, da Osnago, percorrendo il Sentierone si giunge fino a Lecco, passando per Montevecchia, la valle del Curone, San Genesio, Galbiate e il Monte Barro. Infine c'è la ciclovia che collega Monza a Erba, nel cuore del Parco Valle del Lambro.
"Un ritorno al futuro: il treno nel turismo lombardo ha sempre giocato un ruolo importantissimo"
"Siamo partiti cercando di fare una foto del territorio, da cui sono emersi diversi elementi, tra cui una fitta presenza di aree protette e di vie d'acqua - ha spiegato Michele Mauri - In questo territorio abbiamo individuato degli itinerari che già esistevano, offrendo punti di arrivo e di partenza". Il focus del progetto, come anticipato, è quello di promuovere un turismo a zero emissioni. "Nelle pubblicità le auto corrono da sole su spiagge selvagge o boschi e non si vedono mai le code - ha aggiunto Ruggero Meles - Il nostro è un po' un ritorno al futuro perché il treno nel turismo lombardo ha sempre giocato un ruolo importantissimo, ad esempio quello che veniva chiamato 'Il treno dei desideri' che partiva da Milano alle 5 e sul quale salivano, fermata dopo fermata, gli alpinisti, che scendevano poi a Lecco per intraprendere le loro escursioni".
Durante la conferenza stampa è stato sollevato il problema dei treni che spesso non sono puntuali, ma Mauri ha prontamente risposto: "La prospettiva non è quella del pendolare che deve arrivare in orario sul luogo di lavoro, ma quella del turista che va a godersi una passeggiata e non ha i minuti contati".
Stefano Simonetti, consigliere provinciale, si è dimostrato entusiasta del progetto: "Noi ci crediamo davvero, dobbiamo fare squadra! L'obiettivo finale non è un turista a emissioni zero, ma un cittadino e uno studente a emissioni zero".
Presenti alla conferenza stampa di presentazione anche Fabio Valsecchi, dirigente della Protezione civile della Provincia di Lecco, Carlo Greppi, presidente della Comunità montana Valle San Martino, Paola Golfari, presidente del Parco Monte Barro, Francesca Rota, presidente del Parco Adda Nord, Giuseppe Mauri dell'Autorità di bacino del Lario Orientale e Marco Molgora, presidente del Parco del Curone.
Alla fine della mattinata il referente di Cascina don Guanella, Bruno Corti, ha illustrato il progetto di ristrutturazione che a breve partirà in cascina, volto alla creazione di un Agribike per ospitare il turismo su due ruote.
Di seguito i relatori che sono intervenuti nel corso dell'evento: