L'intervista

Invernizzi: "Ecobonus 110%, molto interessante"

L'imprenditore lecchese: "La Lombardia ha la forza per rialzarsi. Sì all'economia reale, no a quella di carta"

Invernizzi: "Ecobonus 110%, molto interessante"
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Quest’anno festeggia i suoi primi sessant’anni di vita ed è una delle realtà più qualificate e importanti che operano nel settore edile. È specializzata nella vendita di materiali da costruzioni, pavimenti e rivestimenti da interni ma soprattutto in coperture, smontaggio coperture in eternit con amianto e realizzazione di nuove con impiego di pannelli isotermici. I vertici della Invernizzi Luciano & Figli Spa di Lecco - con esposizioni e magazzini anche a Oggiono, Osnago e Erba - sono molto fiduciosi circa la ripresa, anche grazie ai Bonus fiscali fino al 110%.

Dopo lo stop imposto dal Covid 19 è iniziata una lenta ripresa di tutte le attività. Molte imprese stavano uscendo con fatica dalla crisi del 2008 e questa pandemia potrebbe avere effetti ancora più complicati. Invernizzi, qual è la sua visione dell’economia lecchese e lombarda?

“La Lombardia ha la forza per rialzarsi – esordisce Mario Invernizzi, titolare con i fratelli Sergio e Davide dell’impresa lecchese – La caparbietà più volte dimostrata nel tempo, condita da un po’ di ottimismo,  potrà far vivere un secondo dopoguerra dal punto di vista economico perché c’è le necessità di rimettere in moto l’economia, quella “reale” lavorativa, non quella di “carta” voluta dal sistema finanziario. Solo con il lavoro vero le persone si realizzano”.

Come giudica i provvedimenti adottati dal Governo Conte, soprattutto dal punto di vista economico?

“E’ una situazione difficile e non invidio il premier con la squadra che si ritrova. Forse poteva fare meglio con un Governo più convinto, più deciso e con meno dichiarazioni annunciate alle 20 del 6 aprile per presentare “potenze di fuoco” con Decreti Liquidità che alla prova dei fatti, al 6 luglio, ha sparato solo qualche “proiettile a salve” da 25.000 euro… Nonostante ciò resto positivo, ma vorrei vedere meno parole e più fatti”.

Tra gli operatori della filiera dell’edilizia, ma non solo, c’è molta attenzione sugli Ecobonus al 110% Cosa ne pensa di queste opportunità per rendere le abitazioni più sicure e più compatibili anche dal punto di vista energetico?

“Il progetto di base del 110% è interessante. In Italia non abbiamo la necessità di costruire del nuovo bensì di conservare e magari, perché no, anche parzialmente demolire quello che c’è, ma con meno vincoli, meno burocrazia, meno riunioni e commissioni “politicizzate” per avere tempi ragionevoli nell’approvazione dei progetti. In questo modo l’immobile sarà più prestazionale e il suo valore potrà solo aumentare; il privato potrà vivere in una casa più confortevole, più piacevole esteticamente senza paura di indebitarsi; le aziende faranno reddito con conseguente aumento del Pil nazionale; le banche torneranno a fare il loro mestiere scontando i crediti fiscali; il Governo spingerà l’economia mettendo in sicurezza il territorio con un impegno economico dilazionato in cinque anni. Ma c’è ancora qualche domanda: questo provvedimento diventerà legge? Il Governo starà in piedi? I decreti attuativi arriveranno?

Lecco a settembre andrà al voto. Cosa si aspetta dal prossimo sindaco che sarà chiamato a governare la città capoluogo di provincia?

“Se grazie a questa brutta pandemia si allenteranno, come è stato promesso, i vincoli restrittivi di natura economica che da dieci anni tengono ingessato il territorio, credo che la nuova Giunta, indipendentemente dal suo colore politico, dovrà prendere decisioni energiche e univoche per avviare le opere necessarie per la riqualificazione  della città, a partire da quelle urbanistiche”.

Lecco sta riscoprendo anche la voglia di fare turismo…

“Se vivremo di ricordi della Lecco industriale, se resterà il pregiudizio che le persone non devono fare tardi alla sera perché al mattino devono andare a lavorare presto, se il turismo sarà limitato agli amanti della montagna e lasceremo il turismo del lago a Como faremo poca strada. Vedo pochi progetti in grado di catturare l’attenzione dei giovani. Si parla di valorizzare i Piani d’Erna ma nulla si dice del Centro sportivo del Bione, in stato comatoso da ormai quindici anni: la fascia degli elettori che va dai 18 ai 30 anni non è coinvolta in nessuna iniziativa, ad esclusione dell’Ostello della Gioventù che, una volta finito, potrà anche essere demolito perché nel frattempo i tempi e le esigenze sono mutate”.

Qual è la sua ricetta?

“Il turismo va fatto con decisioni lungimiranti e non con progetti come quello del porticciolo della Malpensata dove ci stanno quattro barche in acqua. Va bene solo sulla carta, ma non sarà fruibile. SE lo spazio in acqua è di 1.000 mq sulla terra ce ne vogliono 2.000 mq tra parcheggi, zone di alaggio, esercizi commerciali e altro. Ma di cosa stiamo parlando? A Lecco centro mancano pure posti letti di un livello medio/alto, ma alberghi di buon livello sono assenti pure in periferia… I posti letto sono una scommessa che va fatta perché in caso contrario rimarrà solo un turismo di passaggio che va bene, ma da solo non basta, perché non crea ricchezza. La cultura turistica deve elevarsi altrimenti resteremo con tanti B&B che vanno bene a tanti ma non a tutti...”.

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