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La Giornata dell’Economia 2024 ha «fotografato» il territorio lariano

È stato presentato il Report dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco

La Giornata dell’Economia 2024 ha «fotografato» il territorio lariano
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Il 2023 è stato un anno «stazionario» per l’economia lariana, seppur con settori di crescita: dopo un 2022 da record, si è registrata una frenata per l’industria, con in parallelo una crescita per quanto riguarda commercio e servizi. Sono gli spunti più interessanti emersi lo scorso martedì a Lariofiere, location designata per la 22esima edizione della Giornata dell’Economia. L’evento da sempre rappresenta un momento di riflessione, approfondimento e scambio di idee, seguito ogni anno dagli stakeholder locali e non solo: l’edizione 2024 ha visto la presentazione dell’approfondito Rapporto realizzato dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco. Ad essere illustrate sono state le traiettorie dell’economia lariana nel 2023, nella prima parte del 2024 e, per la prima volta, anche alcuni scenari di medio e lungo periodo.

Giornata dell’Economia: Ezio Vergani

Ad aprire la Giornata dell’Economia è stato Ezio Vergani, presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco: «Mettiamo a disposizione di associazioni, imprese e Comuni una serie di dati che fotografano la situazione economica dei due territori e possono servire da spunti futuri per iniziative e strategie - ha esordito - la nuova Camera di Commercio si è insediata circa due mesi fa e ha già incontrato aziende, enti e istituzioni, confrontandosi con loro e ascolto molto, con l’obiettivo di individuare alcune priorità importanti per il territorio. Di certo si nota un problema di formazione nell’avviamento al lavoro, sentito da tutte le imprese a qualsiasi livello: in sostanza manca il personale, ma nonostante ciò le nostre realtà riescono a lavorare abbastanza bene, ottenendo dati positivi. Cosa può fare la Camera di Commercio? Sicuramente impegnare le persone che abitano qui, coordinando le tante attività che ci sono in questo momento, uscendo con idee e progetti interessanti. Ma non solo: serve intervenire su coloro che vengono a cercare lavoro nel nostro paese, un aspetto chiave per via del calo demografico. Vale la pena di realizzare un intervento concordato con un paese straniero, intercettando le persone che hanno voglia di lavorare, insegnando loro la lingua e facendo un’azione di “orientation” sui nostri usi e costumi. A livello complessivo dobbiamo adeguare idee, strutture e progetti al mondo che sta cambiando con grande rapidità».

Le parole di Carlo Guidotti

In seguito è toccato a Carlo Guidotti, responsabile u.o. Studi e statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco, accendere i riflettori sugli elementi di sintesi del rapporto e sulle possibili traiettorie future. In primis si è concentrato sul manifatturiero: «È un settore ben rappresentato, con oltre 11mila imprese, per cui si temeva un calo in concomitanza della fine del Superbonus. In realtà non si è verificato, anzi, c’è stato un aumento del 12% per quanto riguarda gli addetti impegnati e le ore lavorate». E sugli altri comparti: «Commercio e servizi hanno continuato a crescere, mentre per i flussi turistici il 2023 è stato un anno da incorniciare, con +18% in termini di arrivi, ossia un incremento di oltre 400 milioni di persone. Attenzione anche al mercato alternativo di Airbnb, ha registrato un +90% negli ultimi due anni. Sul fronte export il territorio lariano è stabile (-0,8%), ma l’import è in calo (-10%): la Germania è il primo mercato servito e complessivamente l’Europa assorbe il 73%, con un 11% riservato all’America». Guidotti traccia infine le conclusioni: «Il 2023 dell’area lariana si è chiuso con dati positivi, ma anche con il tasso di disoccupazione più basso registrato negli ultimi 15 anni. Le previsioni, sia per Como che per Lecco, sono sicuramente positive, seppur con delle sostanziali differenze. Siamo in un periodo di forte incertezza, per cui può succedere di tutto».

L’intervento di Guido Guidesi

La mattinata della Giornata dell'Economia è proseguita con il punto di vista di Guido Guidesi: l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia ha evidenziato strategie e politiche dell’istituzione che rappresenta. «Questo è un appuntamento molto interessante, fornisce dati utili per prendere decisioni e compiere scelte - ha affermato - in una contingenza economica non positiva possiamo dire che le aziende hanno dimostrato un grado di maturità altissimo, essendo in grado di rispondere a qualsiasi difficoltà, ai cambiamenti di diversa portata che la situazione macroeconomica ci porta. Per esempio penso alla gestione del magazzino, oggi anticipatoria e fortemente programmata: è un segnale di solidità delle nostre imprese, un chiaro segnale di ottimismo e produttività. Di certo il sostegno di Regione Lombardia continuerà ad esserci: non indichiamo la strada alle imprese, ma cerchiamo di aiutarle a raggiungere gli obiettivi prefissati nel minor tempo possibile. Siamo convinti che l’Europa del futuro dipenderà dalla manifattura e la Lombardia è da un anno e mezzo la prima Regione nel Vecchio Continente.

Focus tematico/1: Gian Carlo Blangiardo

La Giornata dell’Economia è andata avanti spedita con due focus tematici. Gian Carlo Blangiardo, ricercatore, esperto di statistica e demografia, past president di Istat, professore emerito dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, ha offerto uno sguardo sullo scenario demografico e gli impatti attesi sulle imprese. «Abbiamo notato che dal punto di vista economico, nonostante le difficoltà, il nostro paese sta ottenendo discreti risultati, ma in ottica demografica la situazione non è così brillante. Ciò vale anche per le province di Como e di Lecco, dato che le prospettive prevedono che la popolazione diminuirà, perdendo forza lavoro e donne in età feconda». Sono tante le domande poste dal professor Blangiardo: «Come compensare la caduta della popolazione in età lavorativa? Attraverso flussi migratori governati in modo funzionale. E come incide il cambiamento demografico sul PIL? Ci sarà una diminuzione, avremo a disposizione meno risorse e in parallelo il welfare ne avrà bisogno di più. Serve dunque agire sul capitale umano, rilanciare la natalità e fare attenzione anche all’emigrazione, perché cediamo ad altri paesi la “meglio gioventù”, dopo aver speso soldi per formarla».

Focus tematico/2: Caterina Carletti

Il secondo focus tematico della Giornata dell'Economia ha affrontato il tema della sostenibilità, intesa come driver di sviluppo: «Stiamo affrontando un periodo di cambiamenti che comportano innovazioni - ha detto Caterina Carletti, docente SUPSI ed esperta di sostenibilità della Camera di Commercio di Como-Lecco - possono essere incrementali, ossia che migliorano un prodotto, un servizio o un processo, oppure radicali, capaci di creare qualcosa che prima non c’era. Alla base del cambiamento radicale c’è la modifica del punto di vista». Ed eccoci alla sostenibilità: «È la capacità delle aziende di ripensare a se stesse e al loro scopo - ha proseguito - un approccio legato alla sostenibilità richiede un cambiamento culturale, un nuovo modo di guardare il mondo. Per le aziende il dato deve essere un punto di partenza, non di arrivo: va valutato, in quanto elemento parte di un linguaggio comune e condiviso. Può dunque rappresentare la base per una progettualità che possa dare risposte adeguate: la sostenibilità è un processo collettivo, in cui ogni attore deve fare la sua parte, e inoltre è da intendere come fattore di competitività per il territorio».

Zoom sui dati del Rapporto

Ad effettuare uno zoom sui dati del Rapporto sono stati Gianni Menicatti, ricercatore PTSClas, Daniele Rusconi, u.o. Studi e Statistica Camera di Commercio di Como-Lecco e Andrea Gianni, ricercatore PTSClas. «Emergono difficoltà di reperimento di figure professionali, con un mismatch fra domanda e offerta - ha affermato Menicatti - così come un gap di genere, che possiamo anche intendere come opportunità, per recuperare nei prossimi anni la capacità femminile di essere intraprendente e di occupare posizioni. Attenzione anche al grado di apertura internazionale, un’altra opportunità da cogliere per il futuro». Rusconi ha evidenziato un calo dell’1,4% del numero delle imprese lariane: «Tutti i settori di attività decrescono, ma ciò principalmente generato da una pulizia nel registro delle imprese. Il manifatturiero è il core della nostra economia e al suo interno la parte del leone è svolta dalla meccatronica». Infine Gianni ha ricordato come «il 2023 sia stato un anno di consolidamento per il mercato del lavoro dell’area lariana».

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