L'intervista

Fragomeli: "Serve accelerare le procedure per la liquidità"

L’onorevole Gian Mario Fragomeli del Pd illustra i provvedimenti del Governo per dare fiato all’economia

Fragomeli: "Serve accelerare le procedure per la liquidità"
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Il bazooka annunciato dal premier Giuseppe Conte si è inceppato al primo colpo. I 400 miliardi di liquidità per sostenere le imprese (200 sul mercato interno e 200 sui mercati internazionali) sono ancora gelosamente custoditi dalle banche. Lo sostengono le grandi imprese e le piccole, le micro e le Partite Iva. E di queste difficoltà ne è ben conscio l’onorevole Gianmario Fragomeli, 47 anni, di Cassago, sindaco per due mandati e parlamentare del Pd alla seconda legislatura, ma soprattutto in questo momento relatore del Decreto Liquidità in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati. “Ho raccolto molti suggerimenti da associazioni imprenditoriali e stakeholder in generale - premette il parlamentare lecchese - Faremo le opportune modifiche durante il passaggio a Montecitorio e Palazzo Madama in sede di conversione del decreto, soprattutto per agevolare le micro e piccole imprese”.

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Il rischio, però, è quello di allungare i tempi, la liquidità serve subito. I finanziamenti - almeno quelli fino a 25 mila euro, garantiti al 100% dallo Stato - dovevano essere automatici, veloci...

“Stiamo facendo di tutto per accelerare  i tempi. La conversione del Decreto Liquidità, dopo il passaggio a Camera e Senato, avverrà entro metà maggio e cercheremo di favorire ulteriormente le micro imprese e le Partite Iva, che attualmente possono accedere ai prestiti fino a 25.000 euro, riferiti al 25% del loro fatturato, cioè 100.000 euro. Vogliamo inserire una soglia minima per tutti, indipendentemente dal giro d’affari, a 10.000 euro”.

Scusi se insisto Fragomeli, ma bisogna dare una mossa alle banche e non chiedere loro - come ha fatto il premier Giuseppe Conte - un atto d’amore. Le banche devono fare le banche, senza atti d’amore, devono erogare subito almeno il credito garantito al 100% dallo Stato…

“È una questione che abbiamo ben presente; inseriremo modifiche per snellire i tempi e ridurre le carte alle piccole e medie imprese per ottenere i soldi fino alla soglia di 800 mila euro e pure fino a 5 milioni. Il merito creditizio deve essere velocizzato. Posso capire tempi più lunghi quando si deve accedere ai prestiti superiori ai 5 milioni dove interviene anche la Sace e la garanzia dello Stato scende dal 90% al 70% Poi è vero che le banche devono sottostare alle norme della Banca d’Italia e della Bce, ma l’obiettivo di tutti è quello di garantire liquidità alle aziende per ripartire”.

L’intervista completa si può leggere sul Giornale di Merate in edicola da martedì 5 maggio: clicca qui per la versione sfogliabile.

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