Staziante commiato

Una folla commossa ha detto addio alla giovanissima Martina

La 26enne Martina Viscardi, di Ronco Briantino, è rimasta vittima di un terribile incidente che si è verificato nella notte tra venerdì e sabato scorsi lungo la ex statale 342, nella bergamasca

Una folla commossa ha detto addio alla giovanissima Martina
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Una folla immensa oggi pomeriggio, lunedì 22 gennaio 2023, ha accompagnato nel suo ultimo viaggio la 26enne Martina Viscardi vittima di un terribile incidente che si è verificato nella notte tra venerdì e sabato scorsi  lungo la ex statale 342 a Bonate Sopra, all'altezza dello svincolo per Terno d'Isola, nella bergamasca. Le esequie si sono sono state celebrate dal parroco di Ronco Brriantino  don Adelio Molteni.

Folla immensa ai funerali della giovane Martina

Accanto al feretro, come roportano i colleghi di Primamonza, c’erano papà Paolo, mamma Rosi e la sorella Beatrice. Con loro i parenti e, soprattutto, una comunità intera sconvolta dal dramma per la prematura scomparsa della giovane. Una cerimonia toccante che ha avuto come perno la lettura del brano di Vangelo riguardante la risurrezione di Lazzaro da parte di Gesù.

 

La giovane Martina Viscardi

«In questo momento preferiremmo tacere, custodire il dolore nel nostro cuore per evitare di dire parole vuote e fastidiose - ha sottolineato don Simone Arienti, vicario parrocchiale di Ronco Briantino - Nel Vangelo abbiamo Marta e Maria che piangono il fratello Lazzaro e molte persone erano andate da loro per consolarle. Anche noi oggi siamo in tanti perchè non possiamo fare altro che dirvi che siamo con voi, che non siete soli, che la nostra comunità si stringe attorno a voi. Vogliamo farvi anche una promessa: ci saremo anche stasera, domani, nelle prossime settimane, quando sentirete ancor di più il grande vuoto che lascia Martina. Anche noi non riusciamo a trovare le parole giuste per pregare...».
Don Simone, durante l’omelia, si è anche soffermato sulla grande passione che aveva Martina per i viaggi.

«Siamo davanti ad una morte che non si può accettare, capire e comprendere, non è giusto - ha continuato il sacerdote - Martina amava viaggiare e le auguriamo di fare buon viaggio, l’ultimo di una grande serie di viaggi che amava fare. Martina è voluta andare a cercare il posto più bello, un posto che merita di essere vissuto e visitato. Forse, con troppa fretta, ci ha preceduto nel posto più bello che si possa visitare: stare alla presenza di Dio nell’eternità beata. Ora il cuore di Martina, che è stato capace di creare e di vivere in pienezza tante relazioni e amicizie, incontra l’amore perfetto che nemmeno la morte può spezzare. Martina gusta fino in fondo la bellezza di quel paradiso e la bellezza di Dio ma continua a voler bene alle persone che hai amato per rendere più sopportabile il peso della tua mancanza».

La lettera di Beatrice

Toccante la lettera scritta dalla sorella di Martina, Beatrice, che è stata letta in chiesa:

Ciao Marti, non saprei nemmeno come iniziare. Avere una sorella è una cosa speciale. Non è una amica, non è un genitore. E' un qualcosa di diverso. Il tuo modo per dimostrarmi affetto era litigare ma va bene così, ci si capiva. Mi ricorderò di te come la persona più solare che conosca, più sensibile e più scottata. Hai girato il mondo e vissuto questi 26 anni con l'entusiasmo che solo tu potevi avere. Il tuo motto era: io non dormo mai perchè dormirò quando sarò morta. Sorellona già mi manchi tanto, mi mancano i tuoi abbracci poco convinti, le serate con gli Sprits ma soprattutto il tuo sorriso. Il sorriso di chi vuole vivere con determinazione e spensieratezza. Mi cercavi sempre anche solo per darmi fastidio ma questo era il tuo modo di dirmi che mi volevi bene. Abbiamo fatto tanti viaggi ma tu eri l'ancora alla quale mi aggrappavo ogni volta che avevo paura per qualsiasi cosa. Sono convinta che starai continuando a fare festa con l'ironia che ti caratterizzava che hai preso dal papà. Ti voglio bene. E come hai tatuato sul polso concludo con Yamas".

L'incidente

La giovane Martina aveva appena trascorso la nottata in discoteca, in città, con gli amici e con ogni probabilità stava rincasando. Al volante della Fiat «Panda» un amico di 23 anni, residente in provincia di Piacenza. L’utilitaria procede lungo la ex Statale 342 in direzione di Lecco, nel territorio di Bonate, a pochi passi dallo svincolo per Terno d’Isola.  Sono le 4.45 del mattino quando il conducente, forse per colpa dell’asfalto ghiacciato a causa delle temperature sotto lo zero, perde il controllo dell’auto, che inizia a carambolare e a ribaltarsi su se stessa prima di terminare la propria corsa, inesorabilmente, contro le arcate della galleria. L’impatto è devastante. I due giovani vengono immediatamente soccorsi dalle ambulanze e dell’automedica che nel frattempo si precipitano sul luogo dell’incidente dopo la chiamata di alcuni testimoni.

I paramedici, coadiuvati dai Vigili del fuoco, estraggono i ragazzi dalla vettura ormai distrutta. Lui è ferito seriamente, ma sta bene e viene trasportato in codice giallo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove tuttora è ricoverato. Per Martina, invece, appare subito chiaro che non c’è più nulla da fare: i soccorritori provano qualche disperata manovra salvavita, ma anche loro sono costretti presto ad arrendersi e a dichiararne il decesso sul posto.

I viaggi la grande passione di Martina

E’ già mattina inoltrata quando la notizia si abbatte sulla piccola Ronco Briantino. Per amici e parenti è a dir poco un fulmine a ciel sereno. Laureata proprio a Bergamo in Scienze della Comunicazione, la ragazza lavorava nel settore del marketing e del turismo. I viaggi erano la sua grande passione, come dimostra anche l’attività da animatrice turistica svolta negli ultimi due anni per un’agenzia milanese. E poi ancora la danza, gli amici e il divertimento, ma anche il sole e il mare. Tutti amori che ora emergono con bruciante vitalità dalle immagini pubblicate da Martina sui propri profili social. Immagini che raccontano un presente brillante e un futuro che sarebbe stato ancora tutto da scrivere, tra sogni e progetti. E che, alla luce del dramma, fanno ancora più male e gettano nello sconforto tutti coloro che la conoscevano, come una domanda destinata a rimanere senza risposta.
In questo momento di estremo dolore, la piccola comunità di Ronco si scopre essere una grande famiglia, pronta a stringersi intorno a papà Paolo, a mamma Rosi, alla sorella Beatrice, agli zii, ai cugini e alle nonne. Un abbraccio caloroso e commosso nel momento del più grande smarrimento, nella certezza che Martina, anche da lassù, continuerà a sorridere.

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