La Valletta Brianza

Trabucchi: "Nella fase 2 ripartire dal rilancio delle attività economiche"

Individuare le problematiche sommerse legate all’emergenza Coronavirus e intervenire tempestivamente per risolverle.

Trabucchi: "Nella fase 2 ripartire dal rilancio delle attività economiche"
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Si è entrati nella fase 2 e a La Valletta Brianza il sindaco Roberta Trabucchi ha individuato la strategia per cercare di affrontarla al meglio. "Bisogna individuare le problematiche sommerse legate all’emergenza Coronavirus e intervenire tempestivamente per risolverle" ha dichiarato.

Un aggiornamento sulla situazione contagi

"Care concittadine e cari concittadini, vi comunico che in settimana abbiamo avuto nuovi casi di contagio da Covid-19 - ha affermato il sindaco - Attualmente la situazione è la seguente: 23 persone contagiate e 13 persone in quarantena. Ci avviciniamo sempre più alla tanto attesa Fase 2, i cui dettagli sono in corso di definizione, ma dobbiamo tornare alla vita di prima. Almeno finché l’emergenza non sarà finita".

Fase 2: come intende affrontarla l'Amministrazione

Il primo cittadino prosegue individuando una strategia per affrontare la fase 2. "Emergenza è ormai la parola che meglio di qualunque altra qualifica il presente. Segnala una precarietà tragica, che investe la situazione materiale e la condizione morale: uno stato di instabilità sociale e psichica spesso legata a un processo di «emersione». Emersione in genere fa riferimento al termine «mare». E in emergenza vengono a galla tante situazioni sommerse, come le tante nuove povertà che misure come quelle della solidarietà alimentare ha cercato e cerca di individuare. Una realtà sommersa (e non solo in tempi di coronavirus) è il lavoro. Con i bonus alimentari abbiamo cercato di andare incontro, ad esempio, a quelle famiglie che da sempre fondano il proprio bilancio su una precaria certezza di avere sempre del lavoro - anche se sommerso (il cosiddetto lavoro nero) - e che il lockdown di queste settimane ha necessariamente bloccato. Un’altra realtà sommersa è quella delle tensioni in famiglia o delle situazioni un po’ borderline che la quarantena non può che acuire fino a farle esplodere del tutto. Si tratta di fragilità nascoste e che magari si trascinano da anni, ma che soltanto adesso si trovano ad affiorare in superficie se non addirittura ad esplodere come un geyser".

L'importanza del lavoro e delle esigenze socio-familiari

"Da ultimo, ma non per importanza, c’è anche il digital-divide che tiene separati in mondi distinti e paralleli chi ha conoscenze digitali da chi proprio non le ha - ha poi aggiunto il primo cittadino - Lo abbiamo sempre associato all’anziana zia che non sa usare il computer (e forse nemmeno accenderlo) e che ancora utilizza uno di quei vecchi telefoni cellulari che non vediamo più da almeno 15 anni. Ma forse non ci rendiamo conto che questa barriera ha costituito per molti un forte limite in questi mesi: sono tanti i ragazzini che non hanno potuto seguire lezioni attraverso la didattica a distanza, perché non erano supportati da adulti o molto più semplicemente da una strumentazione adeguata. Per fortuna ora sia il Ministero dell’Istruzione attraverso gli istituti scolastici sia la Regione stanno cercando di andare incontro a queste necessità donando o dando in comodato d’uso pc ai propri allievi. Così come ci sono situazioni sommerse che vengono a galla, abbiamo molte altre realtà assai conosciute ma che non trovano una giusta collocazione durante l’emergenza. E quindi sono queste a diventare «i nuovi sommersi»: mi riferisco al mondo della disabilità, a quello socio-educativo e a quello della conciliazione vita-lavoro che tocca da vicino molte famiglie, soprattutto adesso che lo smart-working è diventata una prassi ormai diffusa. La Fase 2 e ancora di più la Fase 3 a mio avviso devono sì ripartire dal rilancio delle attività economiche, ma anche da queste esigenze socio-familiari. Non è facile per noi Comuni pensare al riavvio di tutte queste attività nella loro complessità se non per fasi, facendo un passo alla volta, ma è sicuramente un nostro compito salvarle perché non affondino ancora di più negli abissi".

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