dROGA E ARMI A LECCO

Simba La Rue resta in carcere: gli intrecci tra le inchieste di Lecco e Milano

Due inchieste che corrono "parallele", l'una a Milano, l'altra a Lecco. In comune i volti (a volte insanguinati) di diversi indagati.

Simba La Rue resta in carcere: gli intrecci tra le inchieste di Lecco e Milano
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 Simba La Rue resta in carcere: gli intrecci tra le inchieste di Lecco e Milano. Due inchieste che corrono "parallele", l'una a Milano, l'altra a Lecco. In comune i volti (a volte insanguinati) di diversi indagati. Stiamo parlando della  maxi indagini dei Carabinieri meneghini che ha portato, venerdì scorso, a far scattare le manette intorno ai polsi di otto  componenti dei gruppi dei trapper Simba La Rue e Baby Touchè  e del blitz degli uomini della Questura di Lecco che, ancor prima, ha permesso di scoprire droga e armi in un box nei pressi di viale Turati a Lecco. In questo caso sono cinque gli indagati: uno è finito in carcere, tre agli arresti domiciliari e un giovane è stato raggiunto dal divieto di dimora in provincia di Lecco.

Droga e armi in Viale Turati e gli intrecci con la faida tra rapper

Come detto i nomi dei "protagonisti" si intrecciano e si sovrappongono, a partire da quelli di di Fabio Dago Carter Gapea, 25 anni, residente nel quartiere Santo Stefano, e di Alan Christopher Momo, nato in Costa d'Avorio ventiquattro anni fa e almeno fino a venerdì scorso accasato a Valmadrera. I due vennero arrestati ad aprile dai polizotti lecchesi e sono stati destinatari di provvedimenti restrittivi anche venerdì scorso.

Gli episodi da chiarire, i ruoli, le correlazioni, sono ancora tanti. Ma senza dubbio il quadro si sta dipanando grazie all'impegno delle forze dell'ordine. Ne è convito anche anche il prefetto di Lecco Sergio Pomponio Mi complimento con il questore Ottavio Aragona, con il dirigente della Squadra Mobile e con quanti hanno concorso, a vario titolo, al perfetto lavoro di squadra che ha portato al successo di questa operazione, condividendo così il generale plauso che conferma la stima e la riconoscenza che la comunità lecchese nutre per la Polizia di Stato - ha sottolineato il numero uno dell'Ufficio territoriale del Governo -  Sullo sfondo dell’operazione si staglia la passione nella difesa della legalità e nel combattere la principale piaga sociale della nostra società, che trova, anche nel capoluogo, terreno fertile nelle sacche di emarginazione sociale e di disagio generazionale.”

Simba La Rue resta in carcere

Intanto a Milano procede il "filone faida". I magistrati  hanno rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare per Simba La Rue, nome d'arte di Mohamed Lamine Saida, che resta così in carcere.

Interrogato, il trapper ventenne aveva confermato la versione del suo manager Malippa (Chakib Mounir, 24anni residente a Calolzio a cui sono stati invece concessi i domiciliari): il pestaggio e il (presunto) rapimento del rivale Baby Touché dello scorso giugno non erano altro che una farsa, una messinscena per raccogliere visualizzazioni e like sui social). Ma per il gip, evidentemente, non si tratterebbe di una versione credibile.

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