Era insospettabile

Matteo Messina Denaro, arrestato in Brianza uno dei prestanome

L'architetto, dipendente del Comune di Limbiate, dovrà rispondere di associazione mafiosa

Matteo Messina Denaro, arrestato in Brianza uno dei prestanome
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Matteo Messina Denaro, uno dei prestanome del boss di Cosa Nostra è stato arrestato in Brianza. Si tratta di un architetto, dipendente del Comune di Limbiate, che ora dovrà rispondere di associazione mafiosa.

Matteo Messina Denaro, arrestato in Brianza uno dei prestanome

Passa anche da Limbiate la rete di di presunti fiancheggiatori che aiutarono il boss Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza.

Come riportano i colleghi di Prima Monza, i Carabinieri del Ros hanno arrestato per associazione mafiosa l'architetto Massimo Gentile, 51 anni, originario di Erice e dipendente del Comune di Limbiate dal 2019dove si occupa di Lavori pubblici all'Ufficio tecnico.

L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova.

Avrebbe prestato l'identità al boss

Il boss Matteo Messina Denaro, morto nel settembre 2023

Secondo gli inquirenti, tra il 2007 e il 2017, l'architetto avrebbe fatto da prestanome al capomafia fermato il 16 gennaio 2023 dopo trent’anni di latitanza e poi morto in carcere il 25 settembre scorso. Cedendogli la sua identità gli avrebbe così consentito di acquistare una Fiat 500 e una moto Bmw, quindi di stipulare le polizze assicurative per entrambi i veicoli e di compiere operazioni bancarie. Se di Messina Denaro si sapeva che utilizzava il nome “Andrea Bonafede” ora è spuntato anche quello di “Massimo Gentile”.

In manette con la stessa accusa anche il tecnico radiologo dell'ospedale di Mazzara del Vallo Cosimo Leone, cognato di Gentile, e per concorso esterno in associazione mafiosa Leonardo Gulotta.

L'acquisto dell'auto e della moto

L'acquisto dell'auto sarebbe avvenuto nel novembre 2014: in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, Matteo Messina Denaro si sarebbe recato personalmente da un concessionario auto di Palermo per comprare una Fiat 500 e poi in banca a ritirare l'assegno da consegnare al rivenditore. Come documento avrebbe usato una falsa carta di identità intestata all'architetto Massimo Gentile, indicando come numero telefonico di riferimento quello di Leonardo Gulotta. Nel 2007 invece l'acquisto della moto Bmw, utilizzata fino al 2015, sempre a nome di Gentile.

Il Municipio di Limbiate

Indagine partita dai pizzini

Sulle tracce dell'architetto gli investigatori ci sono arrivati analizzando i vari pizzini del boss. Dopo aver individuato il concessionario di Palermo è stata trovata la pratica che conteneva la fotocopia della carta d'identità intestata a Gentile su cui era stata applicata la foto di Messina Denaro. Per l'acquisito il boss avrebbe versato mille euro in contanti e novemila con un assegno circolare emesso da un istituto di credito.

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