In Bergamasca

Marito e moglie morti in moto: chi sono le vittime della tragedia di Pasquetta

Il 56enne Giampietro Beltrami è morto avvolto nelle fiamme e la moglie Maria Luisa Bonomi, 53 anni, è deceduta poco dopo l’impatto.

Marito e moglie morti in moto: chi sono le vittime della tragedia di Pasquetta
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Marito e moglie morti in moto: una tragedia assurda quella avvenuta ieri, lunedì 18 aprile 2022 in Bergamasca.

Marito e moglie morti in moto: chi sono le vittime della tragedia di Pasquetta

Tre coppie di amici di Gazzaniga decidono di fare un giro in moto a Pasquetta. Alle 14.30 la Kawasaki Z650 con a bordo la prima coppia si scontra, forse per un sorpasso azzardato, con una Ford Kuga condotta da un 50enne di Bianzano, che viaggiava con la moglie di 36 anni e il figlioletto di 8 mesi, sulla provinciale 40 tra Cene e Bianzano. L’auto prosegue la sua corsa in testa coda e travolge le altre due moto del gruppo: uno scooterone, che finisce sotto la macchina, e una Ducati Multistrada. Ne scaturisce un incendio in cui ha la peggio il conducente dello scooterone, il 56enne Giampietro Beltrami, morto avvolto nelle fiamme, e la moglie Maria Luisa Bonomi, 53 anni, deceduta poco dopo l’impatto.

Feriti gli altri quattro centauri coinvolti: due donne di 59 anni sono state ricoverate in prognosi riservata al Papa Giovanni XXIII e agli Spedali Civili di Brescia, dove sono state trasportate a bordo dell’elisoccorso di Bergamo e di Milano, mentre i loro mariti di 62 e 65 anni sono stati trasportati agli ospedali di Piario e alle cliniche Gavazzeni. Illesa la famigliola a bordo della Ford, anche grazie alla prontezza di riflessi con cui ha abbondonato l’abitacolo in fiamme.

Questa, come riportano o colleghi di primabergamo.it la ricostruzione dello spaventoso incidente di ieri, confermata dalle tante persone presenti sulla strada al momento dello schianto. Pare che l’impatto tra la Kawasaki e l’auto sia stato particolarmente violento, tant’è che la moto sarebbe praticamente saltata in aria, perdendo vari pezzi sulla carreggiata. I soccorsi sono arrivati in ritardo perché è stato difficile effettuare la chiamata: nella zona non c’è campo.

Maria Luisa e Giampietro abitavano in vicolo Macallè 1, nella casa dove la donna (che lavorava come operatrice sanitaria alla casa di riposo della Fondazione San Giuseppe in paese) era nata e aveva sempre vissuto la sua famiglia di origine.

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