Mistero sulle cause dell'attacco al gregge

Lupo a Campsirago, per Ats "lesioni non compatibili"

I rilievi del veterinario escludono l'attacco da parte di un grande carnivoro, ma all'ipotesi dei cani randagi (ben più preoccupante per l'uomo) chi vive sul Monte di Brianza crede poco

Lupo a Campsirago, per Ats "lesioni non compatibili"
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Secondo i rilievi di Ats non sarebbe stato un lupo a sbranare le pecore dell'allevatore Francesco Tavola di Campsirago, frazione di Colle Brianza, che aveva denunciato pubblicamente quanto accaduto al suo gregge. Le lesioni non sarebbero infatti compatibili "con la predazione da lupo", ma nella nota inviata al sindaco Tiziana Galbusera dall'ente non si fa luce su quali possano essere le cause dell'attacco avvenuto a fine novembre.

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Franceso Tavola

"Giunto sul posto, il veterinario ufficiale ha constatato che la causa della morte dell'ovino non era compatibile con le lesioni anatomo patologiche indotte da predazione da lupo - si legge nella nota che l'ufficio comunicazione di Ats Brianza ha inviato nelle scorse ore al sindaco Tiziana Galbusera - Gli agnelli non sono stati ritrovati perché dispersi. Lo stesso allevatore segnalava al veterinario ufficiale di aver visto dei cani presenti in paese entrare nella sua proprietà. E' stato pertanto svolto il campionamento previsto dalla norma per la sorveglianza delle TSE (encefalopatie spongiformi trasmissibili) e le carcasse sono state assegnate a distruzione come previsto dalla normativa vigente".

Se non c'entra il lupo... di chi è la colpa?

Posto che secondo le analisi del veterinario di Ats le lesioni non sarebbero compatibili con quelle provocate dai morsi di un lupo, non è chiaro quale animale possa aver aggredito il gregge dell'allevatore Francesco Tavola. La presenza di cani randagi non convince chi vive sul Monte di Brianza e in ogni caso sarebbe un'ipotesi ben più preoccupante rispetto alla presenza del lupo, che di fronte agli uomini tende a fuggire, non rappresentando in alcun modo una forma di pericolo.

Una versione che anche lo stesso sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla, che a Campsirago vive e lavora nel ristorante di famiglia, non si sente di sposare. "Per la mia esperienza personale, sono cresciuto in mezzo a capre, pecore e mucche, non mi è mai capitato di vedere carcasse in queste condizioni, svuotate accuratamente di tutti gli organi interni (le parti preferite dal lupo). Il lupo lo sappiamo tutti che è stato avvistato a più riprese in zona. Non è una novità" ha scritto su Facebook, esprimendo per altro solidarietà al pastore.

"Al momento ci sono poche certezze circa la circolazione del lupo nel territorio della provincia di Lecco - scrive Ats nella sua nota - Soggetti in dispersione possono essere saltuariamente transitati sul territorio, ma non vi è evidenza alcuna di presenza stabile di lupi, e non si configura al momento alcun pericolo per la popolazione umana. L'eventuale evoluzione del fenomeno è sotto stretto controllo delle autorità competenti in materia".

Gli esperti ne confermano la presenza

Che non ci fossero pericoli per gli esseri umani è cosa nota e lo hanno ribadito gli esperti a più riprese. Gli stessi esperti, come Mauro Belardi, specializzato in grandi carnivori e consulente di Regione Lombardia, intervenuto recentemente in una serata sul tema del lupo a Villa Bertarelli a Galbiate e promossa dal Parco Monte Barro confermano la presenza dei lupi nel nostro territorio. "Il primo è stato documentato l’estate scorsa a San Michele di Galbiate. Inizialmente si pensava ad un esemplare di passaggio ma poi sono iniziate sparizioni di pollame, aggressioni a pecore e altri segnali che ci portano a pensare che sia ancora nella zona. L’ultimo avvistamento, pochi giorni fa a Pian Sciresa di Malgrate. Le segnalazioni, attualmente, si concentrano anche nell’area tra Valgreghentino, Garlate e Olginate. Territori, questi ultimi, molto vicini a Campsirago, dove si è verificata l’ultima aggressione nei giorni scorsi ai danni di tre pecore".

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