Cab Polidiagnostico

Godina: "La diagnostica vive un momento favorevole"

Il medico di Barzanò descrive la ripartenza del suo gruppo

Godina: "La diagnostica vive un  momento favorevole"
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«La Fase 2 è un graduale ritorno verso la normalità. Le prime settimane di lockdown sono state impegnative, con un calo del fatturato fino al 70 per cento. Nell’ultimo mese le persone hanno ricominciato a uscire di casa. La diagnostica prima di tutto sta vivendo un ottimo momento, anche se la paura aleggia ancora tra la gente. La sicurezza deve essere al primo posto».
Paolo Godina, medico titolare di Cab Polidiagonistico descrive così la ripartenza del suo gruppo e la situazione che si vive in Brianza.

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Dottor Godina, come vede la situazione nella sanità privata?

«La tendenza a rimandare le cose non necessarie è rimasta e ci vorrà del tempo a cancellare questo timore. L’emergenza sanitaria ha lasciato una certa propensione per la diagnostica e la prevenzione. Ci sono settori come la dermatologia, la psichiatria, la psicologia e la ginecologia che hanno ripreso da tempo il solito trend. Faticano ovviamente la medicina sportiva proprio a causa dello stop forzato e protratto per tempo e l’odontoiatria. Malgrado tutte le attenzioni e i dispositivi di protezione questo ambito è sicuramente tra i meno richiesti».

Ha accennato alle procedure che Cab adotta per l’accoglienza dei suoi pazienti. Ci spiega meglio?

«All’atto della prenotazione effettuiamo un’intervista telefonica volta escludere pazienti sospetti per Covid, raccomandare l’uso di DPI e suggerimenti per evitare assembramenti , mentre il giorno della visita trovano nelle nostre strutture una persona addetta all’accoglienza che misura la temperatura e fornisce gel igienizzante e mascherine. Abbiamo aumentato le sanificazioni degli ambienti, adottato sistemi di suddivisione interni per aumentare i distanziamenti, introdotto la disinfezione dei camici dopo ogni sessione di lavoro. Certo il costo del lavoro è notevolmente aumentato con l’adozione di tutti questi dpi, ma la sicurezza della gente è al primo posto».

Il rapporto con i territori poi è fondamentale per voi…

«Prima dell’emergenza organizzavamo eventi con associazioni sportive in tutti i nostri centri, così abbiamo deciso di ripetere questa abitudine attraverso i social network proprio durante il lock down. Sono stati mesi particolari durante i quali non ci siamo mai fermati. Un periodo di intensa innovazione».

A cosa si riferisce?

«Cab è diventata anche virtuale. Alcune specialità consentono di effettuare visite in videoconsulenza in modo efficace, con  lo sviluppo della telemedicina abbiamo una piattaforma che consente agli utenti di prenotare ed effettuare direttamente dal sito un videoconsulto specialistico. E’ un modo per superare anche le barriere territoriali, per velocizzare i contatti, offrire servizi utili a tariffe molto contenute  e un modo per  metterci in gioco».

Non solo, infatti in piena emergenza è nata la sezione di Microbiologia e virologia.

«Era un anno che ci pensavo, ma immaginavo che l’opportunità di effettuare i test sierologici Covid sarebbe stata affidata solo ai Laboratori con sezione specializzata in Microbiologia e virologia, così proprio in pieno lock down abbiamo deciso di ampliare e ristrutturare il laboratorio centrale per soddisfare i requisiti regionali così che non appena la  Regione ha liberalizzato l’esecuzione dei test sierologici siamo stati pronti anche noi. Nella nostra sede di Barzan oggi processiamo oltre 200 test sierologici al giorno. Ai nostri clienti che vengono ad effettuare i prelievi per i test Covid chiediamo di compilare un questionario poiché vogliamo avviare uno studio scientifico. Oggi i Glab sono un riferimento per il territorio e stiamo valutando l’apertura di due nuovi punti prelievi».

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