Grave episodio

Frase razzista in campo, parapiglia dopo la partita

Un calciatore della Juniores dell’Ars Rovagnate di La Valletta Brianza ha dichiarato di essere stato insultato per il colore della pelle

Frase razzista in campo, parapiglia dopo la partita
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Il parapiglia dopo la partita fu colpa di una frase razzista. Un calciatore della Juniores dell’Ars Rovagnate di La Valletta Brianza ha dichiarato di essere stato insultato per il colore della pelle.

Frase razzista in campo, parapiglia dopo la partita

Sarebbero stati degli insulti a sfondo razzista subiti da un giocatore dell’Ars Rovagnate a far sospendere il giudizio della Corte Sportiva d’Appello in merito alla vicenda avvenuta durante la gara di campionato Juniores del 3 febbraio allo Stadio Idealità.

I fatti, i cui retroscena sono emersi nei giorni scorsi nel comunicato diffuso dal giudice sportivo, risalgono alla partita di calcio giovanile tra l’Ars Rovagnate e il Lesmo Ssd. Una partita finita con un parapiglia generale dopo un cartellino rosso sventolato sulla testa di un giocatore di casa, con l’arbitro che infine è fuggito negli spogliatoi tra insulti e minacce rivolti sia a lui che tra i membri delle due compagini in campo. A far perdere le staffe a un giocatore di origini africane dell’Ars è stato però un insulto razzista, che in molti hanno sentito ma che non si sa da chi sia stato pronunciato: secondo il ragazzo proprio dall’arbitro, secondo il direttore di gara e da altri testimoni probabilmente da qualcuno in campo.

A seguito di questo episodio, il giudice sportivo ha commissionato come pena una giornata a porte chiuse alla società di Rovagnate, la squalifica dell’allenatore fino al 20 marzo per aver imprecato nei confronti del direttore di gara e la squalifica per ben 9 giornate al ragazzo espulso e insultato, reo di aver inseguito l’arbitro fino agli spogliatoi e costringendolo a chiamare addirittura i Carabinieri. L’Ars si è beccata pure una multa di 300 euro.

La dirigenza della società di Rovagnate ha presentato un reclamo, che il giudice ha in parte respinto, confermando gli insulti dell’allenatore e il parapiglia che ha coinvolto giocatori e tifosi. La Corte Sportiva d’Appello ha però sospeso l’esecutività della sanzione nei confronti del ragazzo che avrebbe subito insulti razzisti, dichiarando negli atti che «sarà accertato dalla Procura Federale l’eventuale verificarsi dell’episodio di razzismo identificando il responsabile». Un fatto insolito, che dimostra la gravità dell’accaduto, ammesso che venga poi effettivamente verificato.

«Come società abbiamo subito condannato il comportamento sia del ragazzo che dei dirigenti, che non dovevano reagire così – ha dichiarato Davide De Capitani, consigliere della Polisportiva e responsabile della sezione calcio dell’Ars – Però vedendoci arrivare una sanzione che non ha nessuna correlazione con quello che è successo abbiamo presentato reclamo. Non ci aspettavamo che al ragazzo, fossero date nove giornate di squalifica, il massimo ci risulta essere di cinque».

Grave, chiunque lo abbia pronunciato, l’insulto razzista partito nei confronti di un calciatore dell’Ars. «Noi siamo una società sportiva seria, alla cui base ci sono l’educazione e il comportamento corretto al di là del risultato – ha concluso De Capitani – Condanniamo tutti gli episodi di violenza verbale e comportamenti scorretti, purtroppo è successa una cosa che non volevamo succedesse. Purtroppo reagendo così siamo passati da vittime di un torto a colpevoli».

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