La Valletta Brianza

Fase 3, la riflessione del sindaco Trabucchi: «L'uomo non ha ancora imparato che avrebbe dovuto cambiare»

«Il cambiamento sarebbe dovuto avvenire nel momento in cui l'uomo è stato privato della cosa più importante: la salute, e quindi la vita stessa, così come le relazioni e, più in generale, la socialità».

Fase 3, la riflessione del sindaco Trabucchi: «L'uomo non ha ancora imparato che avrebbe dovuto cambiare»
Pubblicato:
Aggiornato:

Fase 3 dell'emergenza Coronavirus: l'aggiornamento settimanale e la riflessione del sindaco de La Valletta Brianza Roberta Trabucchi pubblicati attraverso un comunicato nella giornata odierna, venerdì 5 giugno, in forma di post sui social.

Fase 3: il sindaco aggiorna i suoi concittadini

«Care concittadine e cari concittadini, con il 3 giugno e l'apertura dei limiti regionali, è ufficialmente iniziata la Fase 3 - ha scritto il primo cittadino - I dati sono sì incoraggianti, adesso tra l'altro non ci vengono più trasmessi quotidianamente, ma ogni 2-3 giorni, proprio perché hanno raggiunto una certa stabilità. Dalla riapertura del 18 maggio in poi abbiamo avuto un nuovo caso di Covid in Valletta e il numero di persone in quarantena è tornato a crescere (ad oggi sono 10 in totale), anche se fortunatamente il numero di guariti supera di gran lunga quello degli attuali contagiati (4) e dei decessi. L'emergenza sanitaria forse sta finendo o almeno si comincia a vedere una luce in fondo a questo tunnel che ci ha messi a dura prova nei mesi appena passati».

LEGGI ANCHE Coronavirus: i casi nel Casatese e nel Meratese da inizio emergenza COMUNE PER COMUNE

Trabucchi propone una riflessione attraverso un'immagine

«In molti hanno scritto che questa epidemia globale ci avrebbe cambiati, che niente sarebbe più stato come prima - ha poi proseguito il sindaco - Invece adesso che siamo all'inizio di questa fase 3, a pandemia non ancora finita, tutto è già come prima. Sono ripresi gli impegni, alcuni - ma solo la minor parte - ancora a distanza, esattamente come prima. Sono ripresi gli spostamenti, soprattutto quelli in auto: è sufficiente vedere il traffico che si riversa sulle nostre strade. Che cosa abbiamo imparato allora da questa quarantena? Ancora una volta torno a riproporre un'immagine, quella di un uomo accovacciato, in una sorta di dialogo con il Coronavirus. È quest'ultimo che si rivolge all'uomo dicendogli "No, tu non sei mutato". Il virus forse sì che è cambiato, diventando meno aggressivo rispetto a solo tre mesi fa. L'uomo invece non ha ancora imparato che anch'egli avrebbe dovuto cambiare nel momento in cui è stato privato della cosa più importante: la salute, e quindi la vita stessa, così come le relazioni e, più in generale, la socialità. L'emergenza - come si diceva prima - non è ancora terminata. Forse si fa ancora in tempo» ha infine concluso Trabucchi.

LEGGI ANCHE Coronavirus: in Lombardia 84 nuovi casi di positività. La situazione nel Lecchese e nella Bergamasca

Seguici sui nostri canali