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Covid e sicurezza sui luoghi di lavoro, il sindacato: "Le aziende non abbassino la guardia"

"In questi giorni continuano ad emergere casi di contagio anche nelle realtà metalmeccaniche lecchesi"

Covid e sicurezza sui luoghi di lavoro, il sindacato: "Le aziende non abbassino la guardia"
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“Se le fabbriche potevano ritenersi luoghi tutto sommato sicuri nel corso della prima ondata della pandemia, oggi la situazione è diversa: il virus, con la ripresa graduale della vita quotidiana, ha avuto una diffusione maggiore in questi mesi anche sul nostro territorio, aziende comprese”. Enrico Azzaro, segretario provinciale della Uilm del Lario, interviene sul tema del Covid e  sicurezza sui luoghi di lavoro.

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Covid e sicurezza sui luoghi di lavoro, il sindacato: "Le aziende non abbassino la guardia"

In questi giorni continuano ad emergere casi di contagio anche nelle realtà metalmeccaniche lecchesi e comasche, al momento la situazione è sotto controllo – spiega Azzaro - non ci sono grandi focolai di infezione, seppur vi sia una diffusione di casi e non sempre è dato sapere se il contagio sia avvenuto all'interno o fuori dalla fabbrica”. Il segretario dei metalmeccanici chiede alle aziende di non abbassare la guardia: “Poche sono state le imprese che hanno deciso di fare prevenzione con tamponi a tappeto e alle nostre sollecitazioni non abbiamo avuto risposte. Inoltre, rispetto a quanto invece accadeva la scorsa primavera, vediamo che in alcune realtà è calato l'impegno alla sanificazione degli spogliatoi e dei macchinari di lavoro alla fine di ogni turno”. Al contrario, sottolinea Azzaro, “abbiamo avuto conoscenza in certe aziende che la volontà di voler incrementare la sicurezza, è andato oltre ai protocolli e anche il buon senso, finendo per lenire i diritti dei lavoratori”.

 

 

“Alcune imprese – spiega il segretario Uilm – con la scusa di evitare assembramenti, non permettono più le pause di ristoro, addirittura vengono spenti i distributori di bevande o cibo, altre non forniscono il servizio mensa costringendo il dipendente a sette ore e mezza di attività continuativa, contro le disposizioni di legge che prevedono il diritto a dieci minuti di pausa ogni sei ore di lavoro”.  “In altri casi ancora – prosegue - sono stati sfalsati gli orari di ingresso e uscita, per scongiurare la troppa affluenza negli spogliatoi, questo però sta creando dei disagi alla vita quotidiana dei lavoratori che, oltre all'impegno lavorativo, è fatta anche di impegni familiari. La sofferenza e l’insofferenza a queste limitazioni stanno diventando un serio problema di gestione e di rapporti nelle fabbriche, giusto prevenire e dare sicurezza, sbagliato limitare le libertà individuali derogando alle leggi e al Contratto”.

Uilm chiede alle aziende un vero coinvolgimento di Rsu e Organizzazioni sindacali

Proprio per queste ragioni la Uilm chiede alle aziende un vero coinvolgimento di Rsu e Organizzazioni sindacali, “se occorre - dice Azzaro - mettiamo mano ai protocolli, li aggiorniamo e soprattutto li condividiamo se davvero si vuole affrontare assieme queste problematiche, perché solo insieme possiamo superare nel modo migliore questo difficile momento”. La pandemia sta mettendo a dura prova le famiglie con figli, il sindacato evidenzia la mancanza di copertura e capita sempre più spesso che le mamme lavoratrici, ahimè anche in questo caso anello debole della catena lavorativa, sia costrette all'isolamento fiduciario per casi di positività in famiglia oppure tra i compagni di scuola dei propri figli. “Un periodo di costrizione a casa che non è riconosciuto come malattia – ricorda Azzaro – il congedo Covid è esteso solo a genitori fino al 12esimo anno d'età del bambino. A questo aggiungiamo che lavoratori segnalano che le domande di Congedo Covid, in un primo momento accettate dall'Inps, sono state poi respinte e questo a distanza di mesi. Domande di Congedo normale e poi trasformate a Congedo Covid non sono state accettate. Chi ha deciso a nome e per conto dell’Ente non ha tenuto conto che l’impossibilità ad accedere al Portale Inps ha messo in difficoltà lavoratori e operatori di Patronato e questi ultimi, alla richiesta di , ad oggi non hanno ricevuto risposte”.

 

Opuscolo Informativo Vademecum Casi di positività al Covid -19 nei luoghi di lavoro (1) Opuscolo Informativo Vademecum Per il lavoratore Positività al o

 

“E' molto grave e non siamo ad additare responsabilità. Riconosciamo che l’Inps è stato preso d’assalto tra vari Bonus, Congedi, 104, Cassa integrazione e la mole di lavoro a cui è stata costretta anche la sede di Lecco dell’Ente è stata enorme. Proprio per questo ha prevalso il buon senso e la pazienza, ma non accettiamo che sia tolta copertura economica ai lavoratori con un clic sulla tastiera”. “Chiediamo un intervento dell’Istituto di Lecco a dare soluzione alle criticità – conclude Azzaro - altrimenti si crea un disservizio che ricade sull'anello più debole della catena”. La promozione della sicurezza A livello nazionale, da mesi la Uilm è impegnata sul fronte della comunicazione, ai lavoratori e alle aziende, dei protocolli di sicurezza previsti in questo periodo di emergenza sanitaria: “Abbiamo elaborato diversi opuscoli riassuntivi e intuitivi di quelli che sono i provvedimenti in vigore e le principali norme a cui attenersi sui luoghi di lavoro – spiega Andrea Farinazzo, responsabile Sicurezza della Uilm - Quotidianamente siamo in contatto con i comitati territoriali, confrontandoci e facendo maggiore chiarezza sui temi attuali, oltre alla prevenzione al Covid anche sul tema dello smartworking e della tutela dei lavoratori fragili, che in questo momento assume una rilevanza ancor più fondamentale”.

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