Aggiornamento al 24 giugno

Coronavirus, pochi contagiati: calano ancora i ricoverati

In provincia di Lecco soltanto due positivi in più, in quella di Bergamo 15.

Coronavirus, pochi contagiati: calano ancora i ricoverati
Pubblicato:
Aggiornato:

I dati di oggi, mercoledì 24 giugno 2020, relativamente al contagio da Coronavirus, sono confortanti. Calano infatti i ricoverati e soprattutto quelli in terapia intensiva. In provincia di Lecco i positivi al virus sono solo due in più rispetto a ieri, in quella di Bergamo 15.

I dati regionali

- i tamponi effettuati: 9.099
totale complessivo: 980.820

- attualmente positivi: 12.227 (-677)

- totale complessivo dei positivi riscontrati in Lombardia
dall'inizio della pandemia a oggi: 93.261

- i nuovi casi positivi: 88 di cui 17 a seguito di test
sierologici (0.97% rapporto con i tamponi giornalieri)

- i guariti/dimessi: 758
totale complessivo: 64.448

- in terapia intensiva: 48 (-3)

- i ricoverati non in terapia intensiva: 692 (-218)

- i decessi: 7
totale complessivo: 16.586

I dati provinciali

I casi per provincia con la differenza rispetto a ieri

Milano 24.239 (+29) di cui 10.321 (+17) a Milano citta'

Bergamo 14.192 (+15)

Brescia 15.519 (+14)

Como 4.070 (+2)

Cremona 6.590 (+3)

Lecco 2.820 (+2)

Lodi 3.565 (+6)

Mantova 3.457 (+10)

Monza e Brianza 5.741 (+1)

Pavia 5.549 (+3)

Sondrio 1.569 (=)

Varese 3.877 (=)

e 2.073 in fase di verifica.

Il commento dell'assessore Gallera

"I dati di oggi si qualificano per un ulteriore, sensibile calo dei pazienti ricoverati nei reparti di degenza dei nostri ospedali che si attestano a quota 692 (218 in meno di ieri). I pazienti in terapia intensiva sono 48, 3 in meno rispetto all'ultima rilevazione - ha commentato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera - I nuovi casi positivi sono 88, 17 dei quali sono determinati da positività al test sierologico. La nuova catalogazione dei positivi introdotta dal Ministero della Salute, che prevede una distinzione fra i casi identificati a seguito di attività di screening e quelli dovuti a sospetto diagnostico, va proprio nella direzione delle richieste formulate nei giorni scorsi da Regione Lombardia all'Istituto Superiore di Sanità e confortate dalle indicazioni della Comunità scientifica".

Seguici sui nostri canali