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Weekend del Nameless, orgoglio per Annone

Una vetrina sul mondo, in 4 giorni ci saranno circa 100 mila persone

Weekend del Nameless, orgoglio per Annone
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Weekend del Nameless, orgoglio per Annone.

Annone è pronta ad ospitare il decennale di Nameless, che ha tutte le premesse e le promesse di riconfermarsi una esperienza unica da vivere.

Annone Brianza è pronta ad ospitare il weekend del Nameless

La vendita dei biglietti per tutti i tre giorni del weekend del Nameless Festival ha ormai quasi registrato il sold out, dando quindi segnali che l’asticella delle 100mila presenza con buona probabilità sarà superata.

Nella conferenza stampa ufficiale, che si è tenuta ieri mattina alla Poncia, Alberto Fumagalli ha indossato i panni del mattatore e, condividendo i ricordi delle origini di Nameless, ne ha ricostruito la straordinaria evoluzione, che non ha snaturato la sua pura essenza di festival di musica elettronica ma l’ha reinterpretata e arricchita di prerogative sociali e culturali.

Una trasformazione che ha inevitabilmente toccato anche da un punto di vista umano e lavorativo gli organizzatori e fondatori di Nameless: «Se guardo indietro rivedo me stesso – racconta Alberto - nelle stanze del Comune di Lecco, mentre tento di spiegare a un piccolo gruppo di giornalisti la mia idea per un festival sul Lago di Como». Oggi quell’idea si è imposta come evento cult, capace di richiamare migliaia di persone dall’Italia e dall’Europa.

"Una vetrina straordinaria che ci mette in mostra in tutto il mondo"

“Questo evento è una vetrina straordinaria che ci mette in mostra in tutto il mondo - ha infatti riconosciuto il sottosegretario di Regione Lombardia Mauro Piazza - e facciamo anche fatica a misurare le ricadute. Ci piacerebbe che siano sempre maggiori e visto che questo festival cresce sempre siamo sicuri che lo saranno. Nel Festival c’è una eco manzoniana, Nameless è l’Innominato e finalmente sul nostro territorio appare qualcosa che ha una eco di natura nazionale e internazionale legata al Manzoni. Sebbene non ci saranno letture del romanzo durante le serate, questo legame con il tema manzoniano è il primo segnale importante e significativo lanciato dal nostro territorio al mondo dei giovani e della musica”.
Un segnale dovuto, come sottintende lo stesso Alberto Fumagalli, perché “è importante sviluppare il racconto delle peculiarità di un territorio da tutti i punti di vista. E quindi all’interno di Nameless ci saranno un paio di sorprese per avere un remind anche del centocinquantesimo della morte di Alessandro Manzoni”.

Circa 100 mila persone in 4 giorni

Guido Anghileri, vicesindaco di Molteno, ha quindi rotto il ghiaccio tra gli amministratori locali nel porgere i saluti i presenti. “Il compito delle nostre amministrazioni è quello di supportare questa manifestazione perché per noi è una opportunità per i Comuni e per la Provincia di Lecco: quindi dobbiamo fare in modo che resti il più lungo a possibile. Certo, noi amministratori lo viviamo con un po’ di apprensione: pensare che arriveranno circa 100mila persone in 4 giorni da un po’ di preoccupazione, ma grazie all’organizzazione che ci supporta in tutto, tante volte è lui che accoglie le nostre richieste, siamo relativamente tranquilli. Vedere tutti questi giovani che vivono il Festival come una festa, è veramente gratificante”.

Per il Comune di Annone Brianza è intervenuta Marta Castelnuovo, consigliera delegata alla cultura, stante l’impossibilità del sindaco Patrizio Sidoti a essere presente per motivi di salute.

“Come Comune di Annone siamo orgogliosi di ospitare questo evento tutti questi ragazzi, con un impatto importante a livello internazionale. Condividiamo i ringraziamenti con l’Ufficio tecnico annonese, che ha operato affinché tutto questo fosse possibile, e le forze dell’ordine e sicuramente sarà un successo”.

Il sindaco Sidoti ha comunque tenuto ad inviare un audio con il suo augurio di buon festival : “Anche se quest'anno ho seguito da lontano tutto l'evento con tutte le relative autorizzazioni, sono felice che Annone sia presente per questo evento molto importante. E sono felice per la nostra zona del Lecchese, Nameless porta turismo e la conoscenza dei luoghi manzoniani. Auguro che tutto possa andare bene”.

Weekend del Nameless: oggionese ha creduto in questo evento

Il sindaco di Oggiono Chiara Narciso ha voluto mettere in rilievo quanto il territorio dell’Oggionese e i suoi amministratori “abbiano creduto subito in questo evento , senza sottovalutarne l’impatto ma con un grande lavoro di coordinamento. A me preme sottolineare l’impegno delle polizie locali che si sono convenzionate per poter dare il miglior supporto anche all’esterno del festival, a livello di viabilità e sicurezza. Mi piace evidenziare il grande lavoro di preparazione, il fatto che sia la seconda edizione è da un certo punto di vista un enorme vantaggio, abbiamo avuto modo di pensare a sistemare le criticità emerse lo scorso anno, quest’anno siamo un po’ più sereni. Il desiderio di non sedersi su un evento ma di volere sperimentare e crescere e di continuare a evolversi emerge subito dal primo impatto. I grandi eventi sono sicuramente impegnativi ma dal mio punto di vista non sono da evitare bensì da gestire”.

Fumagalli: "la Valsassina ci ha dato tanto, prima o poi ci ritorneremo"

A sorpresa Alberto Fumagalli ha invitato a prendere la parola Ferdinando Pucci Ceresa e Andrea Ferrari, ex sindaco di Barzio, per ringraziarli pubblicamente dell’aiuto che garantirono nel weekend del Nameless, quando ancora intorno al Festival c’era poca fiducia. “Sono due persone che per Nameless sono stati molto importanti, nel 2015 fu Ferrari a intuire la potenzialità del Nameless invitandoci a organizzarlo in Valsassina e Ceresa ci offrì il suo sostegno a sviluppare il primo palco all’interno dell’area che lui aveva in concessione dalla comunità montana”.

“Sia a me che a Andrea – ha dichiarato Pucci Ceresa - piace scommettere sulle persone capaci, abbiamo riscontrato questo e non abbiamo dato difficoltà a darvi l’ok. Intorno c’era è molta diffidenza, ma quando ve ne siete andati, qualche rammarico è rimasto. Noi vi abbiamo ospitato in un contesto stupendo, ma per i numeri che siete arrivati a fare non sarebbe stato più possibile farlo lì, però, perché no?, ancora una collaborazione è possibile. Lavorare con voi è un piacere e una ricchezza e risorsa per il territorio”.

All’assist di Ceresa, Fumagalli ha prontamente risposto: “È una promessa: prima o poi torneremo in Valsassina con qualcosa. E’ un territorio che ci ha dato tanto nella crescita della consapevolezza di qual è il nostro lavoro, e merita la nostra riconoscenza”.

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