Un premio a quattro testimoni della pace nel mondo
Assegnato quest’anno a Giuseppe (Pino) Bollini, fratello Fiorenzo Losa, Alice Ravasio e Simone Moretti
Quattro testimoni di pace, che hanno dedicato buona parte della loro vita alle popolazioni più svantaggiate del pianeta. Sono quattro i destinatari dell’edizione 2023 del Premio per la Pace, che quest’anno per la prima volta è dedicato anche alla memoria di suor Luisa Dell’Orto, oltre a quella di Graziella Fumagalli e di madre Erminia Cazzaniga.
Sarà proprio la sala della comunità di Lomagna, paese di origine di suor Luisa, a ospitare come da tradizione l’8 dicembre la cerimonia di consegna dei riconoscimenti, assegnati quest’anno a Giuseppe (Pino) Bollini, fratello Fiorenzo Losa, Alice Ravasio e Simone Moretti.
Premio per la pace 2023
Bollini, robbiatese, storico medico del Pronto soccorso del Mandic di Merate, nel 1984 ha iniziato alcune esperienze come volontario nelle missioni e da allora non ha mai smesso: la sua opera di assistenza sanitaria e umana è stata dedicata principalmente alla popolazione di Sololo, in Kenya, e in particolar modo ai bambini.
Fratello Losa, originario di Torre de’ Busi, è invece un missionario pavoniano in Africa e America che ha da sempre dimostrato una grande sensibilità nei confronti degli ultimi e dei più svantaggiati. Attraverso il suo operato tra le popolazioni di Eritrea, Messico e Burkina Faso, ha dedicato in particolar modo alla cura e all’educazione di bambini audiolesi e portato avanti progetti di promozione umana attraverso l’istruzione e il lavoro.
Alice Ravasio di Barzanò e Simone Moretti di Besana sono invece volontari legati all’Operazione Mato Grosso: dopo essersi sposati sono partiti come volontari per il Perù, impegnandosi in vari progetti missionari. Oggi hanno due figli e gestiscono una scuola professionale che garantisce significative opportunità di lavoro e sviluppo per i ragazzi e la popolazione locale.