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La botte degli spurghi aspira le alghe dal lago di Sartirana

Mucillagine e scarsità d’acqua, il bacino sull’orlo della catastrofe

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A memoria d’uomo nessuno a Sartirana ricorda che il lago sia mai stato in così gravi condizioni. Una spessa patina mefitica, più simile a una crosta che a uno strato di mucillagine viscosa, ricopre ormai da settimane la superficie del bacino. E più il tempo trascorre, più quella pellicola asfissiante si allarga. In alcuni punti, infatti, la fioritura algale, che oltretutto rilascia nell’aria un odore fetido e malsano, è così pervasiva da ricoprire intere porzioni dello specchio d’acqua. Una piccola soluzione però sembra esserci.

La situazione tragica del lago di Sartirana

Come rimarcato con interviste inedite sul Giornale di Merate, la situazione è tragica e si rischia di incorrere in una moria di pesci simile a quella del 4 agosto 2020. L'acqua all'epoca versava in condizioni migliori di quelle attuali, di qui i timori per la fauna ittica. Il livello del lago intanto si abbassa ogni giorno di più a causa dell’evaporazione dell’acqua mentre in maniera inversamente proporzionale aumenta la fioritura algale con i suoi mefitici miasmi.

Le prime soluzioni per fronteggiate l'emergenza

Nel tentativo di salvare il salvabile, sabato mattina il direttore della riserva e il presidente della Briantea Giorgio Fumagalli hanno posato a pochi metri della foce una barriera in legno così da evitare che la mucillagine accumulata alla foce potesse poi di nuovo disperdersi sulla superficie del lago. L’idea è quella di aspirarla direttamente con una botte degli spurghi e di smaltirla altrove così da dare ossigeno allo specchio d’acqua.

La botte degli spurghi sembra funzionare

L'idea della botte degli spurghi sembrerebbe funzionare con un ciclo regolare: l'acqua sporca viene aspirata e a questo punto divisa, l'acqua pulita viene reimmessa nella roggia mentre la mucillagine resta nella cisterna. Le operazioni sono iniziati e oggi, mercoledì 27 luglio 2022, la situazione sembra essere migliorata. Prima di tutto si sta operando sulla foce e poi, piano piano, si passerà ai diversi canali. L'obiettivo resta sempre lo stesso: salvare i pesci e scongiurarne una moria.

L'innovazione è fondamentale anche per la velocità con cui il tubo può aspirare lo strato di mucillagine: i tubi non devono essere inseriti nell'acqua, perciò non ci sono più problemi di ostruzione come avveniva nel tentativo fatto con le pompe idrovore.

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