«La scuola cade a pezzi»

Istituto Viganò, incontro con la Provincia dopo lo sciopero

Poche le rassicurazioni ottenute nel pomeriggio di venerdì da chi lo scorso 1 marzo decise di incrociare le braccia

Istituto Viganò, incontro con la Provincia dopo lo sciopero
Pubblicato:
Aggiornato:

Istituto Viganò, faccia a faccia tra gli studenti e la Provincia di Lecco dopo lo sciopero dello scorso 1° marzo. Poche le rassicurazioni ottenute nel pomeriggio di venerdì da chi quel giorno decise di incrociare le braccia, disertando le lezioni per denunciare gli innumerevoli problemi strutturali che il plesso di via dei Lodovichi presenta da tempo.

Istituto Viganò, faccia a faccia tra gli studenti e la Provincia di Lecco

A spiegarlo sono i rappresentanti d'istituto Maria e Lorenzo, seduti durante l'incontro con i rappresentanti dell'organo provinciale accanto alla presidente Alessandra Hofmann e al consigliere con delega all'Edilizia scolastica Fabio Pio Mastroberardino.

«L'incontro ha portato a poco o nulla - ha affermato Maria - Ci è stato detto che mancano i fondi per sistemare caloriferi, tapparelle e finestre rotte. In alcuni casi ci hanno parlato sopra, perciò sono intervenuti soprattutto loro. I rappresentanti di classe hanno provato a dire la loro, mentre dei professori presenti nessuno è intervenuto. La Hofmann, Mastroberardino e alcuni tecnici provinciali hanno comunque espresso la loro solidarietà nei nostri confronti, anche se in certi passaggi non sono sembrati essere d'accordo nemmeno tra di loro».

Gli studenti, insomma, vorrebbero che la Provincia facesse più chiarezza e che intervenisse per sanare i problemi strutturali più gravi. I lavori in corso nella palestra scolastica, dove i bagni presentano intonaci ammalorati e sanitari guasti, ma anche danni ai pavimenti, non sono abbastanza, anche se apprezzati dai rappresentanti degli studenti.

«Significa che il nostro sciopero a qualcosa ha portato» ha sottolineato Maria. Rimangono però insolute tante, troppe criticità. Le condizioni dei bagni restano critiche, con diversi wc guasti, porte che non si chiudono e acqua che arriva e non arriva. Primavera e bel tempo metteranno in secondo piano il problema del riscaldamento nelle aule, ma come hanno sempre segnalato gli studenti in molte classi le finestre sono bloccate. Perciò il rischio è che si presenti il problema opposto, cioè del troppo caldo e dell’impossibilità di far circolare un po’ di aria. Non mancano all’appello prese scoperte, pavimenti e piastrelle danneggiate e porte d’emergenza coi vetri rotti e chiuse con catene e lucchetti.

Una situazione rispetto alla quale i rappresentanti dell’Istituto Viganò non intendono indietreggiare, già denunciata in sede di Consulta provinciale degli studenti anche attraverso un video che mette insieme le criticità (simili a queste del plesso di via dei Lodovichi) che accomunano tutti gli istituti superiori del Lecchese. Le immagini, per il momento, i rappresentanti degli studenti preferiscono non diffonderle perché, spiega Maria del Viganò, «troppo forti, potrebbero seriamente mettere in difficoltà le dirigenze scolastiche, dato che a noi è successo di essere criticati per lo sciopero e per le foto che abbiamo divulgato».

Nel video, mostrato nell’ultima Consulta provinciale degli studenti, risulta evidente come non se la passino troppo bene per le condizioni delle loro scuole nemmeno gli studenti del Liceo Agnesi di Merate, dell'Istituto Bachelet di Oggiono, di Villa Greppi di Monticello, del Marco Polo di Colico e del Liceo Parini di Barzanò.

Seguici sui nostri canali