Una storia assurda

Il morto arriva al cimitero, ma la fossa non era pronta

L'episodio è avvenuto al camposanto di Casatenovo e riaccende i riflettori su un servizio a dir poco deficitario, che ai cittadini costa 370mila euro in tre anni

Il morto arriva al cimitero, ma la fossa non era pronta
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Il corteo funebre arriva al cimitero, ma il posto per la bara... non c’è. E parenti della defunta, sacerdote e personale delle onoranze fermi per oltre un’ora, in attesa dello scavo. L'episodio, raccontato in esclusiva dal Giornale di Merate in edicola questa settimana, è accaduto a Casatenovo.

E’ un episodio decisamente sgradevole, quello avvenuto nella mattinata di giovedì scorso al camposanto del capoluogo e che riaccende i riflettori sull’approssimazione dei servizi cimiteriali del Comune di Casatenovo, spesso al centro di polemiche e lamentele da parte di operatori del settore e cittadini.

Il morto arriva al cimitero ma la fossa non c'è

Stando alla ricostruzione dei fatti, l’agenzia di onoranze funebri incaricata dai parenti di un’87enne casatese deceduta mercoledì scorso di organizzare il funerale, come da prassi a poche ore dal decesso ha contattato l’ufficio dedicato ai servizi cimiteriali in municipio chiedendo che venisse realizzato uno scavo tra il viale e la tomba di famiglia per potervi inserire la bara senza dover rimuovere il monumento. Alle prime ore del mattino di giovedì, notando che lo scavo non era ancora stato realizzato, il personale dell’agenzia di onoranze funebri avrebbe sollecitato nuovamente l’ufficio, che a sua volta avrebbe riferito la richiesta urgente all’azienda che ha l’appalto del servizio.

Tutto risolto? Tutt’altro. Dopo la celebrazione, avvenuta alle 10.30 nella chiesa prepositurale di San Giorgio, all’arrivo del corteo funebre al cimitero del capoluogo, il sacerdote e i parenti si sono trovati di fronte agli operai che avevano appena iniziato a rimuovere il terreno dal vialetto.

Tra l’incredulità generale e le scuse balbettate dagli operai dell’azienda incaricata, che sarebbero stati trattenuti altrove per delle estumulazioni programmate da tempo, i familiari della defunta hanno rifiutato la proposta di posizionare provvisoriamente il feretro in un loculo e di tornare al cimitero in un secondo momento. Sono rimasti lì, osservando nervosamente che venisse effettuato lo scavo, prima di poter dare l’ultimo saluto alla cara estinta non prima delle 13, cioè oltre un’ora dopo il loro arrivo.

Con in mezzo un episodio a dir poco sgradevole e imbarazzante, come hanno raccontato i familiari. "Dopo circa quindici minuti, tra l’imbarazzo di tutti i presenti, visto che l’operazione era ancora in alto mare e il prete officiante doveva tornare in parrocchia, gli addetti della predetta impresa suggerivano di collocare la bara (a detta loro per una quindicina di minuti) in uno dei loculi aperti nel colombario sito all’ingresso del cimitero - hanno raccontato i parenti - Per alleviare l’imbarazzo di tutti i presenti in attesa, acconsentivamo, anche se contrariati, a collocare momentaneamente la bara in uno dei predetti loculi. Come se ciò non bastasse, dopo alcuni minuti sopraggiungeva una signora che cominciava ad urlare perché la bara di mia suocera era stata collocata nel loculo nel quale doveva essere tumulato il marito. Non bastava la rabbia e lo sconcerto per la situazione paradossale, non è bastato cercare di spiegare alla signora  che non fosse nostra la colpa, ci siamo pure sentiti dire che siamo persone maleducate! Tutto questo davanti a parenti ed amici sempre più sgomenti che, poco dopo, ancor più imbarazzati, lasciavano il cimitero".

"Questa Amministrazione è riuscita a stupirmi ancora una volta"

"Pensavamo di avere ormai visto il peggio, ma questa Amministrazione è riuscita a stupirmi ancora una volta - hanno aggiunto i parenti della signora defunta in una mail inviata al sindaco Filippo Galbiati, all'assessore Daniele Viganò e agli uffici - Non basta assegnare appalti. Occorre soprattutto controllare e monitorare che poi i lavori vengano eseguiti con costanza e soprattutto con diligenza e correttezza. Ecco perché a Casatenovo l’incuria regna ormai ovunque…".

Una vicenda decisamente imbarazzante, che riaccende i riflettori sui servizi cimiteriali del Comune di Casatenovo già in passato protagonisti di disservizi ma anche di uno scandalo clamoroso come quello dell’inverno del 2020, quando dopo alcune esumazioni l’azienda torinese che all’epoca aveva ottenuto l’appalto aveva abbandonato i resti maleodoranti delle bare in un angolo proprio del cimitero del capoluogo. Con l’appalto nuovo, affidato dal Comune alla Provincia e partito il 1° giugno 2022, la qualità del servizio non sembra affatto migliorata. Peccato che ai cittadini costa la bellezza di 370mila euro in tre anni.

Matteo Scerri

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