Iniziativa studentesca

Albero di Falcone, ora anche a Casatenovo

Una pianta per sostenere la lotta all'illegalità.

Albero di Falcone, ora anche a Casatenovo
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L’Albero di Falcone arriva anche a Casatenovo, all’interno dell’iniziativa «Un albero per il futuro» promossa dall’Istituto Comprensivo con il supporto dell’Amministrazione comunale.

Venerdì mattina una piccola quercia è stata piantumata di fronte al Municipio dagli studenti delle classi quinte della scuola primaria e prime della scuola secondaria di primo grado. Presenti per l’occasione anche il vicesindaco Marta Comi, l’assessore all’Istruzione Gaetano Caldirola, l’assessore alle Opere Pubbliche Daniele Viganò, l’assessore al Bilancio Agostino Galbusera, il consigliere di minoranza Barbara Beretta e la vicepreside Elisa Galbusera.

Albero di Falcone: un progetto in crescita

L'idea di piantare un albero in memoria di Giovanni Falcone sta prendendo piede in tutta Italia, con l’obiettivo di creare un bosco diffuso nella penisola e composto da tante giovani piante posizionate dai ragazzi.

Un gesto simbolico che sottolinea la necessità di sensibilizzare i giovani all’impegno sociale, alla lotta contro le mafie e alla salvaguardia dell’ambiente. La piantumazione della piccola quercia di Casatenovo, donata dal comando dei Carabinieri per la Tutela della Biodiversità di Verona, è stata voluta dagli studenti.

Una frase tratta dal libro «Per questo mi chiamo Giovanni» di Luigi Garlando accompagna la pianta: "Forse la felicità, quella vera, non c’entra con le cose da fare o da avere. Forse la felicità vera arriva da un grande ideale che dà senso profondo alla tua vita e che ti trasmette ogni mattina la gioia di una giornata nuova".

Il vicesindaco Comi: "Se lavoriamo insieme, lavoriamo meglio"

Il vicesindaco Marta Comi ha sottolineato con emozione l'importanza di mantenere viva la memoria della lotta all'illegalità: "Avevo 12 anni quando il telegiornale ha riportato quella che oggi conosciamo come 'La Strage di Capaci"'. Quel giorno sono morte cinque persone: Giovanni Falcone, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Francesca Morvillo e Rocco Dicillo. E’ importante ricordarle e citarle tutte, perché Falcone non avrebbe potuto fare nulla da solo: accanto lui c’erano altre persone che lavoravano per raggiungere il suo stesso obiettivo, per la legalità. Anche noi, da soli, potremmo fare ben poco: se lavoriamo insieme, lavoriamo meglio. Una società può progredire e combattere l’illegalità solo se ognuno fa la propria parte".

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