Beretta chiede 10 milioni di danni, ma il primo round lo vince il Comune di La Valletta Brianza
Il Tar si è pronunciato quest'oggi a favore dell'Amministrazione di Marco Panzeri

Il primo round del braccio di ferro tra il Salumificio Beretta e il Comune di La Valletta Brianza l'ha vinto quest'ultimo. Oggi, lunedì 31 marzo 2025, il Tar si è infatti pronunciato, in parte rigettando e dichiarando in parte inammissibile il ricorso presentato dall'azienda contro il Pgt approvato dall'Amministrazione di Marco Panzeri.
Il Comune vince al Tar contro la Beretta
Quasi 10 milioni di euro di risarcimento danni e l’annullamento del Piano di governo del territorio: questo chiedeva al Tribunale amministrativo il colosso dei salumi, contestando la scelta dell'Amministrazione Panzeri che in sede di elaborazione della variante al Pgt - entrato in vigore il 27 marzo 2024 - aveva cancellato con un colpo di spugna la destinazione produttiva-industriale dell’ex allevamento nella zona di Francolino e Zerbine dove una quindicina d’anni fa l’azienda intendeva realizzare un nuovo capannone per ampliarsi.

Durante la valutazione ambientale strategica del piano, su suggerimento degli estensori del piano Claudia Cardamone e Mario Cogliati, era già stata respinta l’osservazione della multinazionale di Barzanò con la motivazione di «voler perseguire gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo e contestuale potenziamento della funzionalità ecologica in aree poste trasversalmente a corridoi e varchi della Rete ecologica regionale e provinciale».
Di lì la scelta di ricorrere al Tar, con la sentenza di quest'oggi che dà ragione all'Amministrazione. "Il ricorso è stato in parte dichiarato inammissibile e in parte rigettato in quanto infondato nel merito: la sentenza conferma la legittimità e la correttezza dell'operato dell'Amministrazione comunale; è stata inoltre rigettata anche la domanda risarcitoria, ritenuta dallo stesso TAR priva di motivazione" ha commentato il sindaco Panzeri, pubblicando sulla pagina Facebook del Comune il testo integrale della sentenza.
E' assai probabile che l'azienda decida ora di ricorrere al Consiglio di Stato.
La sentenza integrale













