Lettere al giornale

Retesalute, mancano 4 milioni: ripianiamo il debito ma comprendiamo il passato e cambiamo la macchina organizzativa

Di Alessandro Milani, sindaco di Airuno.

Retesalute, mancano 4 milioni: ripianiamo il debito ma comprendiamo il passato e cambiamo la macchina organizzativa
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Gentile Direttore,

Vorrei fare una riflessione sull’Azienda Speciale ReteSalute che, essendo socio come i Sindaci del territorio, sento un po’ mia e ne sento senza dubbio la responsabilità.
Debbo dire che sono rimasto piuttosto stupito e amareggiato nell’apprendere di un bilancio in sofferenza di 4 milioni di debito e più, di un’Azienda Speciale.
E’ bene precisare che cosa sia un’azienda speciale, ovvero un “organismo di diritto pubblico nonché ente strumentale che esercita attività, per il pubblico interesse”.
Ecco, proprio sul pubblico interesse, vorrei fermarmi. Io penso che da parte di tutti i colleghi Sindaci si debba fare un’opportuna riflessione, poiché ascoltare parole di solidarietà e di conferma fiduciaria nell’attuale Azienda Speciale, tipica “delle cose fatte bene” stride non poco con la realtà dei fatti, dato che si evincono importanti ammanchi.
Quattro 4 milioni di Euro sono tanti soldi, tanti non perché spesi per il Sociale, ma sono tanti perché mal spesi e mal rendicontati; Quattro 4 milioni di sforzi e sacrifici che ogni cittadino compie, felice di farlo, perché la solidarietà ci appartiene e la vediamo “viva tra noi”, continuamente e non ultimo, in questa emergenza Covid-19. Quattro milioni che fanno male perché non è stata utilizzata la lungimiranza che utilizzerebbe il buon padre di famiglia, che sono sicuro tutti i Sindaci utilizzerebbero per la propria; Quattro 4 milioni di Euro che, se ben spesi, avrebbero tutelato maggiormente le fasce più deboli.
Quattro 4 milioni di Euro per i nostri anziani, per un’assistenza domiciliare, per i nostri cittadini che hanno una disabilità e che vivono con i loro genitori, pensando ad un futuro che potrebbe far paura;
Quattro 4 milioni di Euro per i nostri ragazzi, che potrebbero avere spazi maggiormente presidiati in modo più sicuro ed educativo.
Cari colleghi Sindaci, non stiamo parlando di un’azienda fantasma, ma di un’azienda speciale che ha una Dirigenza, la quale ha il dovere di vigilare e noi Comuni abbiamo delle responsabilità come soci nella vigilanza del suo corretto funzionamento.
Occorre pertanto ripartire, capire, comprendere il passato e cambiare la macchina tecnico-organizzativa e tutto ciò che non ha funzionato. Occorre che chi pensa di ripianare il debito, lo faccia con piena consapevolezza e responsabilità, avendo in mente i volti delle persone fragili per cui facciamo tutto questo.
Ho avuto modo di conoscere la Presidente del nuovo CDA, l’Avv. Alessandra Colombo che ringrazio per la Sua disponibilità e chiarezza, la quale per come conosciuta, sono certo porterà un nuovo metodo di lavoro, riportando al centro dei nostri sforzi i nostri cittadini e l'Azienda.

Questa è la mia attenzione, questo il mio modo di far politica e questa la mia posizione: non mi importa se sarò l’unico a pensarla così, ma è giusto che sia così.

Alessandro Milani, sindaco di Airuno

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