Lettere al giornale

Chiediamo collaborazione e, pro forma, un rimborso per i disservizi di questi anni

Del Comitato Residenti di via Manzoni di Cernusco Lombardone

Chiediamo collaborazione e, pro forma, un rimborso per i disservizi di questi anni
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di  Paolo Cogliati del Comitato Residenti di via Manzoni a Cernusco Lombardone, via privata ad uso pubblico con molti problemi di viabilità e sicurezza, che i cittadini vorrebbero venisse acquisita dal Comune.

"Apprendo dalla stampa locale la risposta data in consiglio comunale in merito alla nostrapetizione del 2019 e recentemente oggetto dell’interrogazione da parte di IFNC.

Prendo spunto dalle seguenti dichiarazioni che spero riportate in modo corretto :1) Con l'intervento del vicesindaco Alvaro Pelà, la Giunta ha fatto leva sulla mancataazione da parte dei residenti, i quali avrebbero sin qui ignorato i consigli arrivati dal Comune, che si attengono alle normative previste in materia catastale e di interventipubblici su aree private. La cosa più singolare è che il vicesindaco Alvaro Pelà porta come esempio analogo esimbolico (detto personalmente a voce al sottoscritto e Sergio Passavanti) quello di via Salvioni i cui residenti “Ai tempi del sindaco Conrater hanno pagato svariati milioni di lire per concedere la via al Comune”... Eppure a me risulta da una confidenza di un mio amicoavvocato di Milano che tutto il Merate Green è da 30/40 anni che ha cause civili aperte e ancora irrisolte, tanto che è un caso emblematico di cattiva progettazione e poi conseguente cattiva gestione. Pertanto non vorremmo trovarci poi nella stessa situazione.
La nostra principale richiesta non era concedere la via e parchetto al Comune ma capire perché in 60 anni le varie Amministrazioni non si sono mai occupate dei servizi e della sicurezza presenti su quest’area. Non siamo residenti che hanno scelto l’autonomia ma un’appendice di una via che invece ha sempre avuto gli adeguamenti necessari anche senon sempre puntuali. Per esempio adesso si è deliberato per la realizzazione del semaforo con sensori ma si era anche concordato che i cartelli con la zona a disco fossero tolti e il parcheggio per disabili adeguato ad un uso più coretto. Sono passati due mesi e almeno i cartelli potevano essere già tolti perché già in varie occasioni i multati sono i residenti stessi che abitano proprio all’interno della nostra via e che sono costretti a lasciare l’auto in strada in quanto non abbiamo quantomeno un’area di sosta temporanea.

Dal settembre 2013 a febbraio 2014 la linea telefonica era inutilizzabile ed essendo di tipoaerea i vicini non mi davano il permesso di sostituirla passando sulla loro proprietà. Addirittura un vicino (adesso defunto) voleva togliere dalla sua facciata i cavi cheportavano a me la linea solo perché la sua, sulla via Manzoni principale, era statarinnovata ed interrata da tempo, mentre quella vecchia era anche antiestetica. Io lavoroessenzialmente con il computer quindi è stato un disagio enorme ma l’azienda telefonica, quando gli ho chiesto un risarcimento per il danno in base ai mesi trascorsi in cui non hopotuto usufruire del servizio, ha immediatamente interrato il cavo che adesso serve a tutti iresidenti e a costo zero (salvo i costi per gli adeguamenti all’interno delle singole proprietà). Il geometra arrivato sul posto a lavori quasi ultimati e perché era stato invitato dal sottoscritto su suggerimento dell’azienda che ha effettuato i lavori, si è limitato a constatare quando realizzato senza chiederci il perché fosse accaduto tutto ciò. Se avessi chiesto aiuto a lui o al Comune probabilmente avrei avuto la linea ripristinata dopo ulteriori 8 mesi causa le pastoie burocratiche. Adesso che sono in corso i lavori d’interramento della fibra, già effettuata sulla via Manzoni, nessuno si è degnato di metterla anche a noi. Vorrei quindi sapere se adesso esiste una mappatura ufficiale depositata dei lavorieseguiti nel 2014 o facciamo ancora parte del “buco nero”.

Ad agosto 2015 vedo arrivare 3 individui che mi chiedono il mappale della rete idrica. Aparte che sarebbe potuta essere una truffa (essendo la via interna è molto “protetta” perchi cerca di mettere in atto una truffa), gli ho risposto che io non ne sapevo nulla perché nato negli anni 60 e quindi di andare in Comune. Mi hanno risposto che non risultava nulla quindi hanno dovuto rimappare tutto e poi i lavori sono iniziati 6 mesi dopo con molte difficoltà e spese ulteriori a mio carico perché la rete idrica forniva anche una casa sullavia Monti e quindi hanno dovuto interrarla lungo tutto il mio giardino.

Cosa ci ha gestito il comune in tutti questi anni? È certo di aver tassato dei servizi realmente presenti ma, ancor più, a norma di legge? Perché quando si eseguono i lavori sulla via principale quella interna viene sistematicamente ignorata? a) Paghiamo per lo smaltimento della acque reflue e non c’è una fogna. Dal 1990 ho una pompa che smaltisce l’acqua raccolta in 50 metri di strada fuori dalla mia proprietà. Se volete potete mettere un contatore per il consumo direttamente sulla pompa ma poi a fine anno mi rimborsate le spese. b) Paghiamo le tasse anche per il lavaggio della strada di cui non abbiamo mai usufruito. Se poi si rompe un sacchetto all’interno della via dobbiamo pulire noi. c) Dobbiamo portare i rifiuti sulla via Manzoni e regolarmente ogni mese almeno un secchio viene distrutto dalle auto o furgoni dei corrieri che entrano o escono (i residentiche hanno l’auto o i conoscenti che fanno visita devono uscire sempre in retromarcia).  d) Abbiamo una linea elettrica aerea che nel corso dei temporali con vento intenso diventa instabile quindi i sistemi di sicurezza domestici, che sono sensibili in quanto molto moderni, vanno in protezione e la pompa si blocca, oltre alle sirene che a volte suonano tutta la notte. e) Quando si guasta una delle due lampade sulla strada (da sempre inadeguate e con un alto consumo in quanto degli anni 70) i tempi per la sostituzione sono bilici perché la risposta sistematica dell’ufficio tecnico è: “Siete in una via privata dovete chiamare voi il gestore”. Poi, quando si fotografa il numero di immatricolazione da sempre presente sul palo allora si può procede. Non per nulla negli ultimi 2 anni alcuni tra i residenti hannoinstallato lampade led molto potenti o con sensore di movimento o con crepuscolareperché calato il sole calano le tenebre e i residenti hanno paura ad uscire.

Per quale ragione dal 1958 siamo il “buco nero” di via Manzoni? Per quale ragione alcuni servizi non sono a norma mentre quelli della via Manzoni principale sono sempre aggiornati? Di certo non per nostra scelta. Almeno non mi risulta che i primi residenti avessero firmato di proprio pugno un documento con cui la via doveva essere considerataprivata ad uso pubblico.Faccio presente che se la situazione catastale fosse stata a noi chiara avremmo giàprovveduto seguendo la via più breve e pragmatica evitando di coinvolgere il meno possibile la burocrazia amministrativa che per sua natura ha difficoltà a focalizzare iproblemi offrendo delle risposte esaustive in un tempi rapidi. Forse la situazione poteva essere chiara e soddisfacente a coloro che, tra il 1958 e il1960, avevano stipulato e firmato di proprio pugno i rispettivi rogiti. A noi eredi e nuoviresidenti attualmente risulta quantomeno indefinita. Per questo abbiamo chiesto un supporto all’amministrazione comunale la quale, oltre al ritardo (in parte giustificabile causa Covid) si è limitata a citare leggi ma non si è mai adoperata per risolvere concretamente il problema di fondo, prospettando più soluzioni diverse.
Nel 1960 i nuclei familiari erano 18 e, anche se per 2/3 avevano l’ingresso sulle vie principali (Manzoni Verdi e Monti) tutti avevano accesso ed usufrutto della via e parchetto interno. Quindi, ogni adeguamento interno (ne sono stati fatti pochissimi perché un tempo non esisteva il senso civico “moderno” e le attuali esigenze), doveva essere approvato datutti e non solo dalle sole “6 famiglie interne” come sistematicamente sostiene da due anni il geometra che probabilmente vuole percorrere solo questa soluzione perché è l’unica che conosce ed è in grado di risolvere.

Non per nulla abbiamo raccolto 43 firme coinvolgendo persone residenti sulle vie limitrofe che hanno capito i nostri problemi che non riguardano un mero arredamento urbano o un campetto da basket non recintato che poi attira tutti (in particolare i non residenti) fuorché gli amanti della disciplina sportiva... Per qualsiasi intervento di manutenzione sui servizi fondamentali: gas, acqua, elettricità,telefonia e viabilità chi interviene chiede un mappale che nessuno, tanto meno il Comune,che invece dovrebbe, è in grado di esibire. Solo dal 2013 ad oggi sono defunti 10 dei residenti facenti parte dei nuclei familiari“originali”. Tra questi almeno 3 sono certo che avevano firmato di proprio pugno i rispettivi rogiti. Gli altri 14/15 firmatari sono morti negli anni antecedenti al 2013. Essendo defunti non possono dare spiegazioni circa quanto firmato con INA casa nel 1958/60 e Comune oquanto ne fossero consapevoli. Infatti dai nostri rogiti non risultano nemmeno corrette le misure delle proprietà tanto che il sottoscritto, che nel 2013 ha riscattato la casa intestata al genitore, non risultava neppure il giardino che poi è stato aggiunto. Un nuovo residente che ha recentemente acquistato nel 2019 mi ha confidato che anche a lui non risultavano corrette le misure della proprietà (giardino e box) ed ha fatto fatica a far digerire la faccenda al geometra che riteneva incontestabili le misure catastali in suo possesso (1958 aggiornate probabilmente intorno al 1975), tanto che aveva paventato di rinunciare all’acquisto se non avesse già iniziato i lavori di ristrutturazione. Come ho già fatto presente in altre occasioni se le proprietà non sono definite figuriamocile parcelle delle via interna e del parchetto.

Eppure la linea che il Comune intende percorrere è solo questa: “Tu vendi io compro... tu doni io acquisisco” non esistono altre soluzioni. Ma se a me non risulta nulla cosa vendo o cosa dono? Se ritenete che la burocrazia sia la via giusta e non il buon senso ditelo subito. Altra citazione: 2) Questo non inficia la possibilità che l’Amministrazione Comunale definisca un programma concordato sulla futura acquisizione delle aree partendo dal presupposto che le proprietà interessate si attivino autonomamente riguardo la puntuale intestazione catastale dei sedimi di cui trattasi, il tutto come già suggerito nell’aprile 2016 alla rappresentanza dei residenti. Se intendete che dobbiamo pagare un notaio per una nuova valutazione delle proprietà private ed inoltre un ulteriore rogito da parte nostra al Comune la risposta è negativa, a meno che si dimostri ben altra volontà di collaborazione e venga dapprima anche proposto, pro forma, un rimborso per i disservizi di questi anni".

Grazie per l’attenzione,

Paolo Cogliati

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