10 febbraio

Giorno del Ricordo, ad Airuno una commemorazione per i martiri delle foibe FOTO E VIDEO

A un momento istituzionale in municipio ha seguito un minuto di silenzio nel parchetto vicino.

Giorno del Ricordo, ad Airuno una commemorazione per i martiri delle foibe FOTO E VIDEO
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Giorno del Ricordo, questa mattina ad Airuno una commemorazione dedicata ai martiri delle foibe.

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Ad Airuno una commemorazione per il Giorno del Ricordo

Nella mattinata di oggi, mercoledì 10 febbraio 2021, si è svolta ad Airuno una cerimonia per commemorare i martiri delle foibe. Proprio oggi, infatti, ricorre il Giorno del Ricordo, solennità civile nazionale istituita nel 2004 allo scopo di non dimenticare tutti gli italiani che nel secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra sono stati gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito o costretti all'esodo dalle ex province italiane della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia. La commemorazione si è svolta nell'atrio del municipio alla presenza dell'Amministrazione comunale, dei rappresentanti della minoranza consiliare, degli Alpini, della banda, del comandante della Polizia locale Enrico Badon e di qualche cittadino.

"Oggi il vero avversario è l'indifferenza"

Ad aprire la cerimonia per il Giorno del Ricordo è stato il sindaco Alessandro Milani, che ha brevemente spiegato cos'è il Giorno del Ricordo e perché viene celebrato il 10 febbraio di ogni anno. "Alle vittime della persecuzione rivolgiamo un pensiero commosso - ha poi aggiunto emozionato - Oggi il vero avversario che dobbiamo combattere è l'indifferenza. A nome dell'Amministrazione comunale ringrazio tutti i presenti". Dopo di lui, l'assessore Adriana Rossi ha letto la testimonianza di un sopravvissuto al massacro delle foibe e subito dopo ha voluto lanciare un forte messaggio: "Dobbiamo raccontare la Storia ai nostri figli perché queste atrocità non si ripetano più". Anche il capogruppo di minoranza consiliare Gianfranco Lavelli, a quel punto, ha portato la sua riflessione: "Sono contento che l'Amministrazione comunale abbia organizzato questa iniziativa - ha infatti dichiarato - Penso che questa data, come quella del 27 gennaio o del 25 aprile, sia importante da ricordare, soprattutto per le nuove generazioni che non hanno testimonianza diretta di questi fatti".

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Un vaso di fiori in onore dei martiri delle foibe

Concluso il momento istituzionale nell'atrio del municipio, il sindaco Milani, il comandante Badon e un alpino hanno preso un vaso di fiori e l'hanno portato nel parchetto adiacente al Comune che circa un anno fa è stato dedicato proprio ai martiri delle foibe. I presenti si sono quindi spostati lì, dove un membro della banda ha suonato il silenzio con la tromba.

Il discorso del sindaco Milani

Ecco il discorso integrale letto in municipio dal sindaco Alessandro Milani:

Il Giorno del Ricordo è stato istituito, a livello nazionale, come una solennità civile italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno in ricordo dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. La cerimonia è stata istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, che in un suo passaggio così recita: «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
La data del 10 febbraio è stata scelta per il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, il territorio del cosiddetto Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell'Italia. Per quanto concerne l’iter della legge istitutiva ricordiamo che alcune proposte di legge furono avanzate a partire dal 1995 sino all’anno 2000, tutte senza esito favorevole. In seguito, una nuova proposta di legge fu presentata alla Camera dei Deputati il 6 febbraio 2003. Essa recava le firme di un nutrito gruppo di deputati di vari gruppi parlamentari, finché il 10 febbraio 2004 il senatore Willer Bordon presentò un disegno di legge molto simile che venne assorbito alla precedente proposta.
Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Per quale motivo si parla di “foibe”? Le foibe sono fisicamente delle caverne verticali nel terreno o pozzi, tipiche della regione carsica e dell’Istria. I terribili massacri delle foibe sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili italiani della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale e nell'immediato dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell'OZNA (i servizi segreti militari jugoslavi).
Come Amministrazione Comunale abbiamo voluto dedicare, circa un anno fa, il parco comunale adiacente al municipio ai “Martiri delle Foibe” e desideriamo che si tramandi, quale compito delle istituzioni di ieri e di oggi, la memoria dei valori di libertà e democrazia a tutti i cittadini, specialmente ai più giovani e agli studenti delle nostre scuole. Oggi il vero avversario da battere è l’indifferenza, il disinteresse, dovuti spesso alla mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi ci insegnano che l’odio, la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, creano solo altro odio e violenza. Alle vittime di quella persecuzione, come Amministrazione rivolgiamo un pensiero commosso. Le loro sofferenze non dovranno essere mai dimenticate. Sono e restano un monito perenne contro le ideologie e i regimi totalitari che, in nome della superiorità dello Stato, del partito o di un presunto e malinteso ideale, opprimono i cittadini, schiacciano le minoranze e negano i diritti fondamentali della persona.

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